Bevagna, comune umbro in provincia di Perugia, nel Medioevo era divisa in quartieri chiamate “Gaite”: “Nome, questo, che deriva molto probabilmente dalla parola longobarda “Gaita” o “Guaita” e che significa “guardia”. Si tratta, quindi, dei quartieri cittadini cui faceva capo l’organizzazione politico-civile medievale”, come ci dice la Sindaca di Bevagna, Professoressa Annarita Falsacappa, la quale gentilmente ci ha concesso quest’intervista sulla manifestazione del “Il Mercato delle Gaite”, che si tiene l’ultima settimana di giugno, da ormai 36 anni.

Dietro la volontà di far rivivere l’atmosfera medievale c’è stata la profonda esigenza di dare alla manifestazione la maggiore aderenza possibile all’antica storia di Bevagna: “Il 26 aprile 1989 nasce l’Associazione Mercato delle Gaite che prevede un Comitato centrale e otto rappresentanti di ciascuna Gaita. Il 1989 è anche l’anno della prima edizione, che si svolge dal 21 al 25 giugno e, sempre dal 1989 e fino al 1992, il primo Podestà sarà Angelo Falsacappa. Nell’ ottobre del 1989viene istituito un comitato scientifico (di cui fece parte anche la Sindaca Falsacappa ndr) per supportare la manifestazione con documenti e fonti storiche, reperite nell’archivio comunale. Tale comitato ha lavorato fino al 1991, partendo dalla lettura dello Statuto della terra di Bevagna”.

Statuto che ha rappresentato una fonte rilevante per avere: “Notizie sulle magistrature, sull’economia cittadina, sulle tecniche di lavorazione, sulla vendita delle merci, sui pesi, le misure e quindi sulle botteghe”.
L’inizio della manifestazione è solenne e permette uno straordinario tuffo nel passato medievale: “Si procede con la cerimonia di insediamento del Podestà, con la consegna delle chiavi ai Consoli, con la lettura del bando di fiera con cui si sancisce l’apertura delle porte del paese per l’arrivo dei mercanti e degli artigiani. Il borgo si popola di gente che vende i propri prodotti, quali ortaggi manufatti artigianali, stoffe, oggetti pregiati portati dai mercanti e, così, si dà inizio alla festa”.

Una festa che permette di rivivere l’autentica atmosfera medievale di Bevagna “: Si realizzano forni, botteghe di fabbri, del cuoio, ci sono cordai, tessitori, orafi, vetrai, armaioli, speziali, pittori ,liutai, amanuensi, vasai, cartai” e dal 1991 si è deciso di aggiungere anche una nota gastronomica, difatti, dall’edizione di quell’anno: “Si è inserito il banchetto medievale come cena di rappresentanza”.

Sin dalla prima edizione si è capita l’importanza di consolidare tale manifestazione, infatti, nei quattro anni successivi:” Sono stati realizzati il laboratorio teatrale, di danza e musica medievale ed acquistati strumenti musicali, nonché realizzati i costumi per il Comitato Centrale, le bandiere e gli stendardi””.
Tale manifestazione supera i confini regionali, così come alcuni loro partecipanti:” “Oggi il gruppo degli Arcatores de Mevania ottiene premi a livello nazionale ed internazionale e i gruppi di musica medievale sono apprezzati anche fuori dalla nazione, per la presenza di maestri di strumenti antichi”.
E sono in molti che accorrono, a fine giugno a Bevagna, per assistere ad una manifestazione che permette di apprezzare il senso profondo della storia passata: “ Il Mercato delle Gaite, anno dopo anno, ha registrato un interesse crescente: arrivano visitatori da tutte le regioni italiane e abbiamo avuto anche molti stranieri, tanto che le nostre pubblicazioni hanno anche una parte in lingua inglese. Sono numeri importanti quelli che vengono registrati nel periodo della manifestazione”.
Manifestazione che vede molti Enti coinvolti: “Il Comune di Bevagna, la Regione dell’Umbria, la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, il Ministero per il bando sulle rievocazioni storiche, la Camera di Commercio, SviluppUmbria, Gal Valle Umbra e Sibillini, Vus Com e altri”
La Sindaca Falsacappa non nasconde la sua soddisfazione per ciò che la manifestazione rappresenta per Bevagna che: “Da sempre è stato un paese agricolo, fuori dalle vie di comunicazione della Regione Umbria, pertanto isolata rispetto alle altre città”.

Ecco perché, dietro l’idea di questa manifestazione, c’era qualcosa di grandioso:” Avevamo un sogno: quello di far conoscere Bevagna e la sua importante storia in età romana e nel medioevo, di far apprezzare le bellezze artistiche e architettoniche, di far arrivare i visitatori a Bevagna, affinché conoscessero anche la nostra tradizione, la nostra cultura, i cibi genuini e i piatti realizzati con prodotti di qualità delle nostre aziende agricole. Oggi proponiamo una Bevagna che sa raccontare il suo passato e le attività che vi si svolgevano: ha saputo fare di tutto ciò un’attività che rimane visitabile tutto l’anno, grazie all’allestimento del circuito dei mestieri medievali”.
In 36 anni di edizioni Bevagna ha avuto un indiscutibile ritorno: “La città ha ricavato un grande sviluppo culturale, certamente anche economico, considerando che da nessuna attività ricettiva, oggi siamo arrivati ad oltre mille e duecento posti letto, oltre a molteplici bar, ristoranti e luoghi di accoglienza”.
Il Mercato delle Gaite ha permesso di far apprezzate la cittadina umbra anche ben oltre il periodo della manifestazione:” Bevagna oggi è un centro turistico che ha visitatori durante tutti i mesi dell’anno e, grazie al circuito dei mestieri, siamo riusciti ad avere anche un turismo didattico. Per i bevanati, per i giovani e non solo, “Il Mercato delle Gaite” è un appuntamento immancabile ed insostituibile e ha un valore sociale unico che mette insieme persone di ogni generazione, dai bambini agli anziani, in un rapporto di amicizia e di apprendimento reciproco che ha un valore assoluto”
E così anche quest’anno Bevagna si prepara ad accogliere turisti e visitatori “Grazie al lavoro di tanti volontari, i quali prima programmano quello che decidono di realizzare per poi operare concretamente, realizzando strutture, mestieri, scene, banchi, botteghe ad opera d’arte, tanto che i medievisti chiamati a giudicare tale lavoro rimangono solitamente sempre sorpresi dallo scrupolo e dall’attinenza con cui viene svolto il lavoro”

Dietro a tanto lavoro si cela un impegno che: “Tranne pochi mesi d’estate, è richiesto tutto l’anno”, in vista della successiva edizione.
Gli abitanti amano particolarmente questa manifestazione:” La nostra è una bella festa, perché l’intera popolazione partecipa a partire dai giovanissimi, ancora bambini, fino agli anziani”.
E così in un mondo dove il passato sembra essere solo un libro impolverato che nessuna sfoglia più, Bevagna lo custodisce e lo divulga: “E’ fondamentale, in quanto solo conoscendo il passato si conosce la propria storia e quindi si può lavorare per farla conoscere agli altri, mettendo in luce la bellezza del tempo, i segni che ha lasciato, ricongiungendo quel filo che arriva fino ad oggi. Fare questa operazione con i giovani è straordinario, vederli illustrare le tecniche antiche, utilizzare i propri studi per ricreare e allestire il medioevo compresi gli strumenti di quel periodo… davvero non ha valore. Vederli leggere i documenti antichi e riproporre le indicazioni degli uomini che ci hanno preceduto da molti secoli conferisce un effetto unico, come lo è la capacità di ogni volontario di sentirsi a proprio agio nel medioevo, perché se ne è riappropriato e quindi è pronto a trasmetterlo nelle sue più diverse sfaccettature alle persone di oggi, calandosi in una dimensione in cui l’uomo era padrone del tempo”
Ringrazio la Sindaca di Bevagna, Professoressa Annarita Falsacappa, la quale ci ha permesso, attraverso il suo entusiasmo, di ripercorrere l’antica storia del centro umbro, una storia che sarà fruibile a tutti coloro che, durante l’ultima settimana di giugno, arriveranno a Bevagna per assistere alla 36° edizione de “Il Mercato delle Gaite”.
Alessandra Fiorilli