Talvolta accade…accade che quando le emozioni sono molto forti, risulta difficile circoscriverle con umane parole…

E accade anche ora quando, davanti alla tastiera del computer, mi ritrovo a scrivere della Nave più bella del mondo, come è da tutti universalmente conosciuta, della nave più longeva in servizio della Marina Italiana, della Nave che ha rappresentato l’Italia durante il Tour Mondiale partito il 1° luglio 2023 da Genova.
E così quasi due anni fa, dal porto del capoluogo ligure, la Nave Vespucci ha lasciato l’Italia alla volta di Dakar, per attraversare poi l’Oceano Atlantico, puntare verso sud, da La Plata giungere a Capo Horn, circondato ad est dall’Oceano Atlantico e ad ovest dal Pacifico, per poi attraccare a Los Angeles, dove è stato allestito il primo Villaggio Italia, una vetrina per far conoscere, nei cinque continenti, l’eccellenza della nostra penisola.

La traversata dell’oceano Pacifico ha poi condotto la Vespucci a Tokio, a Karachi per puntare verso la penisola arabica, che ha rappresentato l’ ultima tappa del Tour Mondiale prima di tornare in Italia il 18 febbraio scorso, quando, nel porto di Trieste, la Vespucci ha attraccato, salutata dalle Frecce Tricolori, da un’ edizione speciale della Barcolana e dall’abbraccio del paese intero. Lacrime di commozione per l’intero equipaggio che, a distanza di quasi due anni, ha potuto riabbracciare i propri cari, dopo aver navigato per 20 mesi e aver toccato 30 Paesi sparsi per i cinque continenti.

E proprio dal capoluogo del Friuli-Venezia Giulia è iniziato, per la Nave più bella del mondo, il Tour del Mediterraneo, durante il quale ha attraccato in sedici porti italiani, ai quali si sono aggiunti due all’ estero, Durazzo e La Valletta.
Il Tour Mediterraneo Vespucci, nato da un’idea del Ministro della Difesa Guido Crosetto, sostenuta dal Ministero della Difesa e da altri 12 dicasteri, ha permesso di condividere con gli italiani l’esperienza all’estero del Vespucci che, dovunque ha attraccato, ha saputo rappresentare la cultura, la storia la ricerca, la tecnologia dell’Italia, diventando, secondo le parole del Comandante del Vespucci, Giuseppe Lai : “Un’ambasciata galleggiante” riuscendo, altresì, “A rappresentare l’Italia a 360° gradi”.
Il Capitano di Vascello Giuseppe Lai è il 125° Comandante della Nave più bella del mondo: “ Sin da bambino il mio sogno era quello di arruolarmi nella Marina Militare Italiana e di diventarne un Ufficiale. Sempre in tenera età, ero anche un appassionato dei romanzi di avventura di Emilio Salgari: posso dire che il ruolo attuale di Comandante della Nave Vespucci è riuscito a condensare le mie due più grandi passioni ed il Tour Mondiale è quanto di più simile a quelle avventure del Salgari che leggevo con così grande interesse”

I 400000 visitatori che, nei porti dei cinque continenti dove ha attraccato, hanno visitato il Villaggio Italia, sono rimasti affascinati dalla maestosità ed eleganza della Nave Vespucci, la quale ha rappresentato: “Un pezzo della nostra Nazione che ha inorgoglito e commosso gli italiani di seconda e terza generazione , i quali sono saliti a bordo con le foto dei loro nonni e bisnonni arrivati in Sud America, dove più forte è stato l’impatto emotivo degli italiani all’estero alla vista della Nave Vespucci” come ha dichiarato il Comandante Lai.
Un orgoglio italiano, quindi, il Vespucci che suscita anche: “ Una grande ammirazione da parte degli stranieri, molti dei quali sono rimasti stupefatti di come, nonostante i suoi 94 anni di attività, la Nave Vespucci sia ancora così efficiente ed operativa e non sia stata trasformata in un Museo”.
Il varo della Nave Scuola, costruita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia (Napoli) , è avvenuto, infatti, nel lontano 22 febbraio 1931 e questa data ha un grande valore simbolico perché è il giorno della scomparsa del navigatore fiorentino Amerigo Vespucci da cui prende il nome la Nave più bella del mondo, la cui carta d’identità è la seguente: lunghezza 82 metri che diventano 101 tra poppa estrema e estremità del bompresso; peso a pieno carico 4100 tonnellate; 24 vele in tela olona per una superficie di circa 3000 metri; i cavi che permettono di manovrare le vele hanno una lunghezza complessiva di oltre 30 chilometri; i legni usati per la sua realizzazione sono il teak , il mogano, il frassino ed il rovere; quattro gli alberi del Vespucci (quello di maestra, che è il più alto con i suoi 54 metri sulla linea di galleggiamento, di mezzana, il trinchetto e il bompresso) tutti composti da tre parti ciascuno.

Nasce già con un preciso scopo: quello di essere la Nave Scuola della Marina Italiana, difatti dal 22 giugno 1931 e per ogni anno, ad esclusione della parentesi bellica e di alcuni periodi in cui era in manutenzione, ha svolto attività addestrativa, dando così la possibilità ai Cadetti dell’ Accademia Navale di Livorno di poter testare sul campo gli insegnamenti teorici appresi.

E così, nel periodo estivo, per una durata di tre mesi, la Nave Scuola offre le campagne di istruzione durante le quali gli allievi imparano, come dichiara il Comandante Lai :”La vita di bordo, il sacrificio, lo stare insieme, l’essere un equipaggio. Inoltre sul Vespucci nessuno può far nulla da solo, occorrono sempre due persone e questo è un grande insegnamento”.

Imbarcarsi sulla Nave Vespucci significa, dunque, avere la possibilità di mettere in pratica ciò che si è imparato sui libri, anche se al termine della campagna di istruzione sono previste delle verifiche scritte ed orali per attestare il livello di apprendimento delle tecniche di bordo.

Il motto iniziale della Nave più bella del mondo era “Per la Patria e per il Re” sostituito, dopo il passaggio alla forma di governo repubblicana, con “Saldi nella furia dei venti e degli eventi”, mentre quello attuale, assegnato nel 1978, è “Non chi comincia ma quel che persevera”.

Il suddetto motto è una frase di Leonardi da Vinci e si sposa anche con lo spirito che ha sempre ispirato anche Amerigo Vespucci, il quale: “Non ha mai smesso di studiare e possiamo dire che l’attualità del motto risiede proprio nella consapevolezza che con lo studio e con la perseveranza si possono raggiungere gli obiettivi prefissi”, dichiara il Comandante Lai.

Nave Vespucci ha attraversato la storia per giungere fino a noi, intatta nella sua maestosa bellezza, con i suoi quattro alberi e le sue vele, che con una superficie totale di oltre 3000 metri, sono il suo simbolo e, quando svettano, sono capaci di riempire gli occhi di pura bellezza ogni volta che le si scorge, anche solo da lontano.

L’inizio del nuovo millennio, il 4 maggio 2002, l’ha vista salpare per il suo primo Giro del Mondo dal porto di assegnazione, quello di La Spezia, per attraversare l’Atlantico, il Canale di Panama, e il Pacifico.
Nel 2020, anno dello scoppio della pandemia, cullava un sogno: partire di nuovo per il mondo e doppiare, per la prima volta nella sua storia, Capo Horn punta meridionale dell’America del Sud ma, anche lei, come tutti noi, è rimasta a casa.
La realizzazione del suo sogno è però, stato solo rimandato, perché la storica impresa l’ha compiuta in questi 20 mesi di navigazione, durante i quali è riuscita a tener testa alle correnti dell’Oceano Pacifico e dell’Atlantico che si incontrano proprio a Capo Horn, dove le temperature sono vicino alle zero.

E ora, a conclusione anche del Tour Mediterraneo, lascerà Genova per La Spezia, nei cui cantieri navali sarà sottoposta ad una manutenzione che le premetterà di solcare nuovamente i mari, con eleganza, autorevolezza e stile: caratteristiche che l’hanno sempre contraddistinta.
Alessandra Fiorilli