Giacomo Puccini e quel legame fortissimo con la sua Casa natale di Lucca.

Quando si ama una casa, essa diventa qualcosa di più che un insieme di stanze e di suppellettili.

Quando si ama una casa, essa diventa parte integrante della famiglia che lì vi risiede: si trasforma magicamente, nei giorni, nei mesi, negli anni, in una persona a noi cara e diventa, così, di volta in volta, la nonna piena di premure, la zia che ci vizia, i genitori che ci amano sopra ogni cosa, i fratelli e le sorelle che sono compagni di gioco e confidenti.

Quando si ama una casa si pensa a lei nell’ultimo respiro e si spera che, chi verrà dopo di noi, possa amarla con la stessa nostra intensità.

Quando si ama una casa, chiunque vi entri, riesce a percepire questo legame profondo che neanche la morte può spezzare.

È quello che si avverte quando si varca la soglia della Casa Museo di Giacomo Puccini a Lucca e si ha la conferma di questo profondo legame scoprendone la storia.

Ad accogliere i visitatori sono proprio i suoi spartiti a stampa, custoditi in un armadio della Sala di ingresso.

Alcuni spartiti di Giacomo Puccini (Foto di Andrea Pistolesi, per gentile concessione dell’Archivio Puccini)

È in questo appartamento che il 22 dicembre 1858 il grande Maestro autore de “La bohème”, nasce e viene subito battezzato, perché considerato in pericolo di vita.

Tra queste stanze trascorre la sua infanzia, la cui felicità è interrotta dalla morte del padre.

La madre Albina, nonostante le difficoltà economiche, consente ai figli il proseguo degli studi, in particolare Giacomo può trasferirsi nell’autunno 1880 a Milano per continuare, dopo il diploma all’Istituto musicale di Lucca, la frequenza al Conservatorio della città meneghina.

Quando la madre Albina muore, la casa viene data in affitto e nel settembre 1889 i fratelli Giacomo e Michele, gli eredi delle casa dopo la rinuncia delle sorelle che nel frattempo si erano sposate, la vendono a un cognato, inserendo, però, nel contratto una clausola che avrebbe garantito ai due fratelli la possibilità di acquistarla di nuovo: dopo il successo di “Manon Lescaut”, Giacomo nel 1893 si avvale di questa clausola, ma ritorna proprietario dell’appartamento natale solo nel 1894 dopo aver scritto:  “Amo dove nacquero i miei e per tutto l’oro del mondo non recederei dal disfarmi del tetto paterno”.

Puccini però e spesso via e la casa, ormai di sua proprietà, viene affittata.

Ma è la sua, è di nuovo sua l’amata casa: nonostante non vi abiterà mai più, per i numerosi impegni che lo porteranno in giro per il mondo, la percepisce nel cuore, nell’animo, insieme ai volti delle persone a lui più care che lì vi hanno abitato.

Alla morte del Maestro, la proprietà passa al figlio e, dopo la scomparsa di quest’ultimo, la moglie Rita Dell’Anna, nuora di Puccini, dà impulso alla creazione della Fondazione Giacomo Puccini, dona la casa nel 1973, affinché venga trasformata in un Museo inaugurato il 28 ottobre 1979.

Dopo un accurato restauro conservativo, il 13 settembre 2011 il Museo riapre al pubblico che può immergersi, così, nella vita, nel cuore, nell’animo del grande Maestro.

Il percorso espositivo accoglie i visitatori nella Sala della Musica, dove il protagonista è il pianoforte Steinway & Sons acquistato da Giacomo Puccini nel 1901 e, proprio dietro i tasti di questo prezioso oggetto, Puccini compose la “Turandot”.

La Sala delle Musica con il prezioso pianoforte del Maestro Puccini (Foto di Andrea Pistolesi, per gentile concessione dell’Archivio Puccini)

In un’altra camera, forse quella delle sue sorelle, troviamo le lettere, i libretti e gli spartiti e qui il cuore sobbalza, perché vedere la scrittura del Maestro è un’emozione indescrivibile.

Uno tra gli ambienti più affascinanti e rappresentativi del Puccini musicista e compositore è indubbiamente il ripostiglio a cui si accede, salendo degli scalini dal locale cucina: proprio qui è stata ricreata la soffitta de” La bohème”.

In quello che è lo Spogliatoio è, invece, esposto il cappotto di cachemire foderato di pelliccia e una sciarpa di seta che Puccini amava indossare, ma non manca il bastone da passeggio che usava il Maestro.

E nella camera dei genitori è forte l’emozione nel pensare che proprio lì, Puccini abbia emesso il primo vagito.

La camera da letto dei genitori, dove Puccini nacque (Foto di Andrea Pistolesi, per gentile concessione dell’Archivio Puccini)

La Sala dei Trionfi accoglie tutti i riconoscimenti ottenuto da Puccini, mentre nello Studio trova posto un grammofono dei primi del Novecento e nella Sala significativamente chiamata Turandot, si può ammirare proprio il costume di scena di Turandot usato nel primo allestimento dell’opera al Metropolitan Opera House di New York nel 1926.

La Sala Turandot con l’omonimo vestito di scena (Foto di Andrea Pistolesi, per gentile concessione dell’Archivio Puccini)

 La Casa Museo è arricchita, nel suo percorso espositivo, di arredi, dipinti e cimeli vari, ma quello che maggiormente colpisce è quel legame tra Puccini e la sua casa natale, legame che si respira, si sente, palpita in ogni camera e queste emozioni fluiscono, rapiscono, commuovono, fanno battere il cuore e le si avvertono sulla pelle e non andranno più via.

                                         Alessandra Fiorilli

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Alessandra Fiorilli

Alessandra Fiorilli è il Direttore Responsabile, Proprietario ed Editore della rivista online "EmozionAmici" pubblicata anche sull'omonima pagina Facebook. Laureata in Scienze Politiche, Giornalista iscritta all'Albo dell'Ordine Nazionale, è anche Scrittrice (12 le opere pubblicate tra romanzi, raccolte di racconti e reportage), ed Autrice Teatrale iscritta alla S.I.A.E. (ha scritto e rappresentato 14 sue opere). Dal 2008 al 2017 ha rivestito la carica di Direttore Responsabile del periodico "BCC Nettuno Informa". Dal 2008 è titolare, insieme alla sorella, Psicologa, del Centro di Tutoring Scolastico e Professionale "Atena". Nello stesso anno fonda anche anche l'Associazione Culturale "Araba Fenice", rivestendone la carica di Presidente. Nel settembre 2018 ha superato l'esame del Corso in Teatroterapia organizzato dall'Artedo Srl, ente accreditato dal MIUR ed e specializzato nel campo delle Artiterapie. Nel Gennaio 2019 ha superato brillantemente il Corso di Formazione Tutor DSA organizzato dall'Istituto Galton, Ente accreditato dal MIUR e che opera nel campo dell'editoria, della formazione e della ricerca scientifica su tematiche inerenti la psicologia e le neuroscienze. Nel Febbraio 2019 ha superato il Corso di Formazione ADHD- Valutazione-Diagnosi-Trattamento organizzato dall'Istituto Galton. Sempre nel febbraio 2019 ha superato due Corsi di Formazione "Didattica Metacognitiva e strategie di studio" e "Le Intelligenze Multiple" presso il Centro Studi Erickson

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