I mitici anni ’60…

 

Carissimi lettori, oggi i protagonisti della mia rubrica sono i mitici anni ’60…iniziamo, dunque,  con due abiti rappresentativi dell’epoca: una salopette a campana e un miniabito multicolore…

I miei bozzetti

 

La salopette raffigurata ha una linea aderente fin sopra il ginocchio, da dove, poi, parte una linea ampia, chiamata a “campana”. La maglia raffigurata sotto ha delle righe bianche e nere e una scollatura detta “girocollo”.

La salopette a campana…

L’abito raffigurato arriva al dì sopra del ginocchio, ha una linea svasata. La stoffa ha dei riquadri di colori differenti, come richiedeva la moda degli anni ‘60

…e il miniabito  multicolore

Giulia Di Giacomantonio

Gli abiti anni ’50 e la loro parola d’ordine: esaltare e valorizzare la figura femminile senza tralasciare il gusto, la sobrietà, l’eleganza

 

Altro capo classico degli anni ’50 è l’abito…vediamone, attraverso i miei bozzetti, alcuni, caratterizzati da uno stile intramontabile:  quello rosso ha la gonna che arriva fin sotto il ginocchio,  ampia,  chiamata, proprio per la sua struttura,  ” a ruota”.  Il corpetto è invece aderente, con uno scollo rotondo chiamato, appunto, “girocollo”. Il taglio mette in evidenza il giro vita. L’accessorio di questo abito è il guanto nero. L’abito viola  ha, invece, una linea ampia, la lunghezza della gonna è  fin sotto il ginocchio e ha due tagli laterali, lo scollo è sovrapposto dall’abbottonatura arricchita da bottoni, mentre quello rosa ha una gonna chiamata “a mezza ruota” e la parte superiore un collo detto ” alla francese.

Evidenziare il vitino di vespa  era molto importante in quegli anni, ecco dunque, altri due abiti corredati, ciascuno, da una cinta: quello in bianco e nero ha una linea aderente, la lunghezza arriva poco più sopra della caviglia e sulla gonna sono presenti delle tasche laterali, gli accessori sono i guanti.

L’abito blu ha una linea aderente con l’abbottonatura sovrapposta. Lo scollo è rotondo detto “girocollo”. Ha una tasca chiamata “a filetto” dove si può notare un foulard sempre di raso che fa pendant con la cintura. Un paio di guanti arricchisce il tutto.

La prossima volta arriveranno gli anni ’60…a presto carissimi lettori!

Giulia Di Giacomantonio

 

 

 

Lorenza Fiorilli: curatrice della rubrica di Psicologia per la rivista EmozionAmici

 

Questa sera vi presento un’altra collaboratrice del mio giornale EmozionAmici: la Psicologa Lorenza Fiorilli. Certo…il cognome svela una certa parentela con la sottoscritta…infatti è mia sorella.

Lorenza Fiorilli, Psicologa

Sulla rivista curerà una rubrica di psicologia dove si parlerà degli aspetti della vita di tutti i giorni e delle  interazioni che ciascuno di noi, quotidianamente, stabilisce con l’ambiente circostante.

“Già dall’età di sette anni avevo già chiari quali studi accademici avrei intrapreso: non ho mai avuto dubbi sul fatto di voler diventare Psicologa ed ho cominciato a divorare libri in materia ”, dichiara Lorenza che si laurea in Psicologia presso l’Università di Roma La Sapienza e supera l’Esame di Stato che le consente l’iscrizione all’Albo dell’Ordine Nazionale degli Psicologi.

Le altre passioni di Lorenza: gli animali e la fotografia: “Sono iscritta alla LAV e sin da piccola ho avuto uno spiccato senso di protezione per tutti gli essere viventi. Ovviamente sono vegetariana e sostengo  le campagne della Lega Antivivisezione”.

Con la sua reflex, invece, raccoglie scorci della nostra Italia: “Ma anche tramonti dal nostro terrazzo, come quella foto, da me scattata all’età di 17 anni  che è stata pubblicata sulla rivista “Cosmopolitan” dopo essere stata scelta dal famoso fotografo Angelo Tondini”.

Nel 2008 apre, insieme alla sottoscritta, il Centro di Tutoring Scolastico e Professionale “Atena”  e diventa Segretario dell’Associazione Culturale “Araba Fenice”, da me fondata. Ha preso parte a tutte le rassegne teatrali della suddetta associazione e ha curato  la prefazione di due mie raccolte di storie per bambini “I racconti di Mila  e Pila” e “Mila, Pila e le lettere dell’Alfabeto” di cui la sottoscritta è autrice. Il  ricavato delle vendite dei due libri è andato in beneficenza all’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma.

Ha curato una rubrica per il periodico “BCC Nettuno Informa” dal 2009 al 2017.

La passione per la fotografia si è altresì concretizzata in un reportage di scatti che hanno corredato il libro “Dalle vette innevate alle profondità marine: l’Arma dei Carabinieri nei quattro elementi naturali”da me scritto in collaborazione  con il Comando Generale dell’Arma.

Attualmente sta conseguendo un Master in Psicologia Scolastica  e da domani troverete la sua rubrica sul sito della rivista e sulla pagina Facebook  ad essa collegata.

Alessandra Fiorilli

L’eleganza degli anni ’50 nel secolo scorso

 

Cari lettori benvenuti nella mia rubrica, attraverso la quale faremo un balzo all’indietro per conoscere, o ricordare, la moda italiana del secolo scorso.

Oggi cominciamo con gli anni ’50. La moda dell’epoca era fatta di lunghezze che superavano il ginocchio, di giacche strette in vita, talvolta messe in risalto da una cintura.

Molto in voga, oltre agli abiti, anche gli impeccabili tailleur, corredati da un elegante cappello,come vedete nel bozzetto disegnato da me.

 

L’abito marrone raffigurato è un due e pezzi, con giacca ampia e non modellata e un collo “all’americana”. I bordi della giacca e delle maniche sono di una tonalità più scura, per dare risalto al capo. La gonna è di linea “dritta”. Gli accessori immancabili sono proprio il cappello e la borsa “pochette” che dà un tocco in più all’eleganza già impeccabile di quei tempi.

I due bozzetti, disegnati da Giulia di Giacomantonio, che ritraggono i tailleur degli anni ’50

 

Il tailleur verde, invece, ha una linea più aderente e mette  in risalto il corpo della donna. La gonna arriva sotto il ginocchio e ha una linea a “tubino”. La parte superiore invece è una giacca modellata con un collo di linea “sciallato”.

La linea asciutta, e senza eccessivi fronzoli, la ritroviamo anche negli abiti da sposa negli anni ’50: quello nel disegno ha una linea aderente  e largo sul corpetto, mentre sul fondo è aggiunta una balza lunga fino alla caviglia. Lo scollo a “V” rimane trasparente, ma senza esagerare: il senso della morale e della pudicizia delle giovani spose era ancora un elemento imprescindibile in quegli anni. Gli accessori che completano il tutto sono gli immancabili guanti e la veletta.

L’abito da sposa anni ’50, nel bozzetto sempre disegnato da Giulia

 

Giulia Di Giacomantonio

Nicholas Massa: le sue poesie per “EmozionAmici”

Nasce il 25 agosto del 1993 e, con lui, la sua più grande passione: scrivere.

Ecco cosa ci dice Nicholas Massa, un altro collaboratore del mio giornale! Emozionamici”, del suo irrefrenabile desiderio di mettere, nero su bianco, le sue emozioni, le sue idee, i suoi sentimenti, la sua creatività: “Amo l’arte in tutte le sue forme…la poesia dei colori che va fondendosi con la passione del creare qualcosa di nuovo e mai visto. E’  tutta la vita che cerco un modo di volare e penso di essermi avvicinato parecchio con la scrittura”.

Il giovane scrittore Nicholas Massa che avrà una rubrica di poesia sul giornale EmozionAmici

A 24 anni Nicholas vanta già un curriculum di tutto rispetto: due romanzi pubblicati (uno con la Casa Editrice Progetto Cultura) “Riflesso” e l’altro,  “Naufragio e risveglio”, con Amazon. Ha collaborato per il sito FFOnline e sta attualmente prestando la sua opera per il sito internet “Quest News”

Scrive poesie, e saranno proprio queste che potrete leggere sul giornale EmozionAmici.

Oltre alla sua passione per la scrittura, sta portando avanti gli studi di Lingue, Culture, Letterature e Traduzione  presso l’Università “La Sapienza” di Roma.

“Per me scrivere è una sorta di bisogno interno, insito in me. Un qualcosa di terapeutico che riesce a tranquillizzarmi, a darmi un ordine. Non un lavoro o un obbligo, ma qualcosa di mio che esula da qualsivoglia forma di raziocinio o etichetta o pensiero costruito o voglia di comunicare qualcosa. La mia voce, ecco…scrivere è la mia voce”, dichiara Nicholas al quale dò il benvenuto nella mia squadra.

Nella rubrica “L’angolo di Nick” potremo leggere le sue opere: le opere di un giovane appassionato di scrittura e pronto a regalarci emozioni.

Alessandra Fiorilli

 

 

Giulia Di Giacomantonio: l’esperta di moda della rivista “EmozionAmici”

 

Oggi spetta ad un’altra giovanissima collaboratrice della rivista “EmozionAmici” presentarsi ai nostri lettori: la diciannovenne  Giulia Di Giacomantonio.

Giulia Di Giacomantonio

“Mi piace disegnare modelli da sempre e, crescendo, ho scelto un percorso scolastico che potesse offrirmi la possibilità di imparare e di perfezionarmi. Quindi, dopo la Licenza di Scuola Secondaria di Primo Grado,  mi sono iscritta all’I.P.S.C.T.   Colonna Gatti di Nettuno, dove, lo scorso anno scolastico, ho conseguito il Diploma tecnico dell’abbigliamento e  della moda”, dichiara Giulia.

I cartamodelli dell’abito rosso da lei creato
…e il bozzetto

La passione con la quale porta a termine gli studi e la maturità conseguita, è il coronamento di un percorso sognato sin da bambina, quando, rimaneva incantata ad osservare le sue due zie sarte mentre realizzavano un capo.

Attualmente frequenta la Scuola Moda e Arte, Le Grand Chic”  e il sogno che culla è quello di poter firmare un’intera collezione tutta sua.

Di seguito le sue esperienze curriculari: “Dal 2015 al 2017 ho avuto la possibilità di fare uno stage presso l’Atelier “Nuptiae di Sposa” di Nettuno,  dove ho avuto  il piacere di osservare più da vicino il mondo dell’Alta Moda. Successivamente, sono stata chiamata dalla stessa stilista a partecipare come aiutante alla sua sfilata”.

Per la rivista “EmozionAmici” Giulia ripercorrerà la storia della moda italiana, attraverso i suoi bozzetti che ricreeranno   lo spirito di ogni epoca,  ma non mancheranno le sue creazioni originali.

Nel frattempo, possiamo gustare la sua maestria, ammirando dell’abito rosso da lei realizzato a conclusione del suo percorso scolastico e la blusa in bianco e nero che vediamo indossata da lei nella foto.

L’abito rosso da lei realizzato
Un particolare dell’abito
Giulia che indossa la blusa da lei realizzata

Da domani potremo leggere la sua rubrica e, grazie alla sua bravura,  fare un tuffo nel passato dell’eleganza italiana, con uno sguardo al futuro, lo stesso futuro che auguriamo a Giulia ricco di soddisfazioni personali e professionali.

Alessandra Fiorilli

Vi presento Alessandro Vellucci, curatore della rubrica di cucina per “EmozionAmici”

Oggi vi presento uno dei collaboratori del mio giornale on line, “EmozionAmici”: il giovane Alessandro Vellucci, classe 1999.

Alessandro Vellucci a bordo della nave “MSC Meraviglia” dove ha partecipato a “Masterchef at Sea”

Studente promettente, decide, dopo la Licenza di Scuola Secondaria di Primo Grado, di coltivare la sua passione: la cucina.

Si iscrive, così, all’I.P.S.S.A.R. “Ugo Tognazzi” e, successivamente, si trasferisce all’Istituto Alberghiero   “Marco Gavio Apicio” di Anzio, dove ha modo di imparare, prima, e di affinare, poi, la sua arte.

Chiedo ad Alessandro di presentarsi: “Sono energico, dotato di creatività, nutro passione per il cibo in tutte le sue forme, dalla preparazione all’impiattamento. Le cucine intense e frenetiche non mi intimidiscono, anzi, è proprio in quei contesti che riesco a dare il meglio di me.”

Ormai prossimo alla Maturità,  vanta esperienze professionali di tutto rispetto: nel 2016 è Aiuto Cuoco presso “Guidoristorante” (1 Stella Michelin),  ad Alba (Cuneo),  nel 2017 è  al Ristorante “Dar Marinaro”, ad Anzio, poi in due locali  “Il Convivio Troiani” e il “Tordomatto”, entrambi a Roma con 1 Stella Michelin.  Nel corso di queste esperienze presso ristoranti così prestigiosi, Alessandro avrà modo di imparare, come lui stesso dichiara: ”Tecniche innovative all’avanguardia della nuova cucina gourmet, le basi della pasticceria,  ma anche le tradizioni della cucina di mare, tipica delle nostre zone”.

La “variazione di cheesecake” dall’estro di Alessandro Vellucci che ne parlerà nella sua rubrica di cucina

Molti le competizioni alle quali ha partecipato, tra queste: l’ 8° concorso gastronomico “ La cucina regionale rivisitata in chiave moderna”, le preselezioni per il 1° campionato tra gli istituti alberghieri del Lazio 2017-2018, dove si è classificato 1°, “Masterchef at sea”,   sulla nave “MSG Meraviglia”. Molte anche le partecipazioni ad eventi che si sono svolti nel nostro territorio, tra questi spicca lo stand gastronomico anni ’40, in occasione dello Sbarco Alleato del 22 gennaio scorso.

Alessandro Vellucci nel suo “regno”: la cucina

 

La collaborazione con il mio giornale “EmozionAmici” lo vedrà protagonista in cucina, con le sue ricette, ma anche dispensatore di consigli per piatti veloci o della cosiddetta “cucina povera”.

…ancora al lavoro in cucina…

Dalla prossima settimana partirà la sua rubrica che, spero, incontrerà il vostro favore.

Fiera di lui, fiera di un giovane talentuoso, appassionato del suo lavoro e che, ne sono certa, arricchirà le pagine di questo nostro giornale on line.

 

Alessandra Fiorilli

I nostri vecchi quaderni

Uno a righe, per i temi, i riassunti e le poesie, l’altro a quadretti per la matematica e la geometria.

Le copertine dei quaderni  anni ’80 del secolo scorso, sarebbero diventati un trionfo di colori, con sopra rappresentati i protagonisti dei cartoni animati che ci traghettavano, dolcemente, nel pomeriggio inoltrato. Nulla più ricordava quelle monocromo e persino nere dei decenni passati.

La copertina di un quaderno raffigurante Remì, protagonista di un cartone animato anni ’80; foto di Alessandra Fiorilli
…Spank, uno dei “miti” degli anni ’80, raffigurato sulla copertina di un quaderno; foto di Alessandra Fiorilli
Da sinistra: un quaderno scolastico “storico”: quello enciclopedico de “Il Milione”, e a destra, uno raffigurante  “Braccio di Ferro”; foto di Alessandra Fiorilli

In prima pagina, c’era da scrivere solo il nome, il cognome, la classe, la sezione e la materia: nessun indirizzo mail, nickname, nome utente Facebook o Instagram.

Immancabile, sul retro del quaderno, la famosa tavola pitagorica con le tabelline dall’ 1 al 9, o talvolta anche al 12, dalla quale, spesso, si strappava l’angolo per scrivere i famosi “bigliettini” che ci si passava di banco in banco.

La famosa tavola pitagorica nella penultima pagina dei quaderni

I più precisi mettevano la foderina di plastica con due lembi interni anche ai quaderni, quegli stessi quaderni che i genitori e i nonni chiedevano di sfogliare per accertarsi del voto che la maestra aveva assegnato ai compiti svolti.

 

E tutto era parte di un mondo che oggi, al solo pensarci, sembra così lontano…

Alessandra Fiorilli