I colori degli anni ’60

Carissimi lettori, oggi concludiamo la carrellata di abiti tipici degli anni ’60.

Due abiti tipici degli anni ’60

L’abito rosso raffigurato ha una linea svasata, la lunghezza arriva fin sotto il ginocchio, ha una cinta arancione che riprende anche il colore delle bretelle.  Sono presenti due tasconi con bottoni neri. La scollatura è a barchetta, sotto le maniche e sotto l’orlo è  presente una decorazione fatta di piccoli quadrati uniti tra loro. La coroncina in fiori e le scarpe a stivaletto sono gli accessori principali.
L’abito giallo, è invece composto da due pezzi:  un pantalone e una camicia. Il pantalone ha una linea dritta, mentre la camicia ha una linea morbida. La stampa della camicia ha quattro colori, ovvero quelli più usati negli anni 60′, così come caratteristica dell’epoca era la coroncina di fiori attorno alla testa, come si vede anche dal mio bozzetto.

Per concludere degnamente, non poteva mancare l’abito da sposa di quegli anni con una scollatura a “barchetta”, una linea svasata, dove si aprono due piegoni chiamati “bugie”. Le scarpe sono a punta e hanno un laccio sulla caviglia dove vengono allacciate. La semplicità di questo abito lo rendono unico ed elegante.

…e l’abito da sposa…

Giulia Di Giacomantonio

I mitici anni ’60…

 

Carissimi lettori, oggi i protagonisti della mia rubrica sono i mitici anni ’60…iniziamo, dunque,  con due abiti rappresentativi dell’epoca: una salopette a campana e un miniabito multicolore…

I miei bozzetti

 

La salopette raffigurata ha una linea aderente fin sopra il ginocchio, da dove, poi, parte una linea ampia, chiamata a “campana”. La maglia raffigurata sotto ha delle righe bianche e nere e una scollatura detta “girocollo”.

La salopette a campana…

L’abito raffigurato arriva al dì sopra del ginocchio, ha una linea svasata. La stoffa ha dei riquadri di colori differenti, come richiedeva la moda degli anni ‘60

…e il miniabito  multicolore

Giulia Di Giacomantonio

Gli abiti anni ’50 e la loro parola d’ordine: esaltare e valorizzare la figura femminile senza tralasciare il gusto, la sobrietà, l’eleganza

 

Altro capo classico degli anni ’50 è l’abito…vediamone, attraverso i miei bozzetti, alcuni, caratterizzati da uno stile intramontabile:  quello rosso ha la gonna che arriva fin sotto il ginocchio,  ampia,  chiamata, proprio per la sua struttura,  ” a ruota”.  Il corpetto è invece aderente, con uno scollo rotondo chiamato, appunto, “girocollo”. Il taglio mette in evidenza il giro vita. L’accessorio di questo abito è il guanto nero. L’abito viola  ha, invece, una linea ampia, la lunghezza della gonna è  fin sotto il ginocchio e ha due tagli laterali, lo scollo è sovrapposto dall’abbottonatura arricchita da bottoni, mentre quello rosa ha una gonna chiamata “a mezza ruota” e la parte superiore un collo detto ” alla francese.

Evidenziare il vitino di vespa  era molto importante in quegli anni, ecco dunque, altri due abiti corredati, ciascuno, da una cinta: quello in bianco e nero ha una linea aderente, la lunghezza arriva poco più sopra della caviglia e sulla gonna sono presenti delle tasche laterali, gli accessori sono i guanti.

L’abito blu ha una linea aderente con l’abbottonatura sovrapposta. Lo scollo è rotondo detto “girocollo”. Ha una tasca chiamata “a filetto” dove si può notare un foulard sempre di raso che fa pendant con la cintura. Un paio di guanti arricchisce il tutto.

La prossima volta arriveranno gli anni ’60…a presto carissimi lettori!

Giulia Di Giacomantonio

 

 

 

L’eleganza degli anni ’50 nel secolo scorso

 

Cari lettori benvenuti nella mia rubrica, attraverso la quale faremo un balzo all’indietro per conoscere, o ricordare, la moda italiana del secolo scorso.

Oggi cominciamo con gli anni ’50. La moda dell’epoca era fatta di lunghezze che superavano il ginocchio, di giacche strette in vita, talvolta messe in risalto da una cintura.

Molto in voga, oltre agli abiti, anche gli impeccabili tailleur, corredati da un elegante cappello,come vedete nel bozzetto disegnato da me.

 

L’abito marrone raffigurato è un due e pezzi, con giacca ampia e non modellata e un collo “all’americana”. I bordi della giacca e delle maniche sono di una tonalità più scura, per dare risalto al capo. La gonna è di linea “dritta”. Gli accessori immancabili sono proprio il cappello e la borsa “pochette” che dà un tocco in più all’eleganza già impeccabile di quei tempi.

I due bozzetti, disegnati da Giulia di Giacomantonio, che ritraggono i tailleur degli anni ’50

 

Il tailleur verde, invece, ha una linea più aderente e mette  in risalto il corpo della donna. La gonna arriva sotto il ginocchio e ha una linea a “tubino”. La parte superiore invece è una giacca modellata con un collo di linea “sciallato”.

La linea asciutta, e senza eccessivi fronzoli, la ritroviamo anche negli abiti da sposa negli anni ’50: quello nel disegno ha una linea aderente  e largo sul corpetto, mentre sul fondo è aggiunta una balza lunga fino alla caviglia. Lo scollo a “V” rimane trasparente, ma senza esagerare: il senso della morale e della pudicizia delle giovani spose era ancora un elemento imprescindibile in quegli anni. Gli accessori che completano il tutto sono gli immancabili guanti e la veletta.

L’abito da sposa anni ’50, nel bozzetto sempre disegnato da Giulia

 

Giulia Di Giacomantonio