Miomi e polipi uterini: ne parliamo con la Dottoressa Francesca Sagnella.

I miomi uterini o fibromi e i polipi endometriali sono due entità diverse per loro natura: i miomi presentano una struttura solida, che origina dalle fibre muscolari, e sono solitamente tumori benigni; i polipi sono invece neoformazioni della mucosa endometriale (quel tessuto ghiandolare che si sfalda durante le mestruazioni)” afferma la Dottoressa Francesca Sagnella, Specialista in Ginecologia e Ostetricia, Dottore di Ricerca in Fisiopatologia della Riproduzione Umana.

I miomi hanno un’incidenza elevata nella popolazione femminile: Circa il 70% delle donne tra i 40 e i 50 anni ne ha almeno uno. Si tratta quindi di una problematica molto comune. Fortunatamente la trasformazione maligna di un mioma è un evento rarissimo: circa 2 su 1000. In tal caso il tumore prende il nome di lemiosarcoma, che è molto aggressivo e presenta caratteristiche tali da crescere in poco tempo, grazie ad una ricca vascolarizzazione. Ecco perché, quando si riscontra per la prima volta un mioma durante una visita ginecologica, è bene effettuare un controllo successivo a breve, dopo 6-8 mesi.

I miomi possono essere asintomatici oppure dare segno della loro presenza attraverso diverse manifestazioni che dipendono dalla posizione e dalle dimensioni. :”I miomi sottosierosi, ad esempio,  accrescono verso l’esterno del viscere uterino, quindi verso l’addome e la pelvi e possono non dare sintomi; qualora le dimensioni fossero importanti, possono provocare alla donna un senso di compressione o la necessità di urinare frequentemente. I sottomucosi, invece, si localizzano in prossimità della cavità uterina e, anche se di piccole dimensioni, possono manifestarsi con perdite ematiche irregolari e mestruazioni abbondanti e purtroppo, possono avere ripercussioni sulla fertilità”.

E sulla necessità che un mioma debba essere asportato, così si esprime la Dottoressa Sagnella: “E’ importante personalizzare la terapia. Nel caso in cui il sottomucoso produca sintomi, l’intervento da effettuare è quello della resettoscopia, senza necessità di un taglio addominale. Nel caso in cui il mioma sia intramurale o sottosieroso, si deve ricorrere alla miomectomia, quindi con incisione dell’utero”.

Qualora la paziente debba sottoporsi a tale intervento e desidera avere un figlio: Dovrà attendere del tempo prima di cercare una gravidanza perché l’utero deve cicatrizzare bene”.

Ancora più importante, dunque, sottoporsi a controlli periodici in modo da scoprire la presenza di un eventuale mioma che possa compromettere la fertilità:” Scoprire un fibroma , ad esempio all’età di 38 anni, potrebbe incidere negativamente sul progetto di una gravidanza”.

 In che modo i miomi possono interferire con la fertilità? :”La presenza di miomi nella cavità uterina, in prossimità degli osti tubarici, ad esempio, può ostruire la via di accesso alla tuba, impedendo l’incontro tra spermatozoo e ovulo; inoltre può interferire con l’impianto dell’embrione e con la formazione della placenta”.

Quali sono i fattori di rischio dei miomi?” La familiarità. In questo caso è buona norma cominciare ad effettuare ecografie transvaginali già all’età di 20-25 anni. Esiste una correlazione anche con il colore della pelle: le donne di colore hanno, infatti, il triplo delle probabilità di sviluppare miomi rispetto alla razza caucasica. Sovrappeso e obesità rappresentano un ulteriore importante fattore di rischio”.

I problemi più comuni che possono scaturire dai miomi: “ Sono rappresentati soprattutto all’anemia indotta dalle emorragie e dai dolori durante le mestruazioni (dismenorrea) o durante i rapporti sessuali (dispareunia)”.

La menopausa segna il momento in cui I miomi regrediscono da un punto di vista volumetrico, questo perché crollano gli estrogeni. Durante la pre-menopausa, invece, quando i miomi tendono a crescere, è possibile ricorrere a farmaci quale la pillola anticoncezionale per contrastare dolori e emorragie”.

Terapie tradizionali si affiancano a quelle più innovative: “L’ embolizzazione dei miomi è una procedura che viene essere eseguita un radiologo, il quale inserisce dei cateteri che vanno a chiudere l’arteria dalla quale il mioma riceve il sangue che lo nutre. Chiusa l’arteria il mioma, senza più possibilità di crescere, va in necrosi e si rimpicciolisce. Recentemente si stanno perfezionando anche altre tecniche meno invasive, anche se ancora poco diffuse, come gli ultrasuoni focalizzati che colpiscono il “cuore” del mioma”.

Togliere un mioma è sempre necessario quando la paziente intende avere una gravidanza? “In presenza di miomi, la gravidanza è comunque da considerarsi “a rischio” perchè possono essere causa di abortività precoce, anomalie della placentazione ed altre complicanze ostetriche come il parto prematuro. A volte possono crescere molto rapidamente e raggiungere dimensioni notevoli nei primi mesi della gestazione, anche se questo non sempre accade e, purtroppo non è prevedibile a priori. E’ importantissimo, pertanto, che la donna portatrice di miomi, si affidi ad uno specialista esperto che possa informarla e consigliarla al meglio, sulla base di un’attenta valutazione di tutti gli aspetti: numero, posizione e dimensioni dei miomi ed età della donna”.

Altra patologia tumorale benigna sono i polipi: “Neoformazioni della mucosa endometriale (tessuto ghiandolare che si sfalda durante le mestruazioni). Possono variare da pochi millimetri a qualche centimetro. I sintomi tipici sono lo spotting, il sanguinamento durante i rapporti sessuali, cicli abbondanti e dolorosi. Anche i polipi, come i miomi, sono benigni ma possono talvolta degenerare in adenocarcinoma dell’endometrio. I polipi non vengono scoperti durante una visita, a meno che non fuoriescono dal collo dell’utero (polipi cervicali); per diagnosticarli quindi è necessario eseguire un’ecografia transvaginale, seguita da una isteroscopia diagnostica (esame endoscopico). L’asportazione chirurgica dei polipi avviene mediante isteroscopia operativa, che è una procedura semplice in quanto avviene per via vaginale, attraverso l’utilizzo di uno strumento che, sotto visione endoscopica (fibra ottica), va a recidere il polipo il quale viene poi sottoposto ad esame istologico”.

Le cause dei polipi: “Sono genetiche e ormonali; l’età maggiormente a rischio è quella tra i 40 e i 50 anni ed è difficile che si formino durante la menopausa. Altro fattore di rischio è l’obesità, specie per i polipi che degenerano in carcinomi, in quanto il grasso produce estrogeni, e quindi è buona norma contrastare obesità e sovrappeso”.

In merito ad una gravidanza: Rendono difficile l’annidamento dell’embrione e possono, come anche i miomi, ostruire l’ostio tubarico. Diversamente dai miomi, prima di progettare una gravidanza è sempre indicato asportare eventuali polipi endometriali.

                                                          Alessandra Fiorilli

Le attività manuali: una risorsa per il nostro benessere psico-fisico

Ormai siamo abituati ad usare le nostre mani solo per svolgere attività tecnologiche e meccaniche: componiamo messaggi con il cellulare, inviamo e-mail, mettiamo like sui social, cambiamo le marce in auto, digitiamo il pin della nostra carta di credito.

La maggior parte di noi, purtroppo, ha perso di vista le vere potenzialità di uno dei nostri cinque sensi: il tatto.

Vi ricordate quando da piccoli vi divertivate a costruire castelli con la sabbia, a formare pupazzetti con il pongo, a sporcarvi le mani con la farina per aiutare vostra nonna o vostra madre a preparare un dolce, a colorarvi le mani con le vernici per poi lasciare la vostra impronta su un cartellone a scuola?

Fin da piccoli il tatto è il senso per eccellenza, che consente al bambino di conoscere e di interagire con il mondo, di scoprire nuove forme ed oggetti, di sperimentare nuove sensazioni.

Le attività manuali che facevamo da bambini erano divertenti, educative e gratificanti: si riusciva a portare a termine un obiettivo quasi dal nulla: dei piccoli granelli di sabbia, uniti all’acqua e grazie ad un secchiello, si trasformavano in un castello da fiaba; da un pezzo informe di pongo prendeva vita il nostro personaggio dei fumetti o il nostro eroe preferito; da piccoli sassi formavamo una buffa famiglia disegnando su di essi gli occhi, il naso e la bocca. Non era tanto importante il risultato in sé, quanto l’essersi divertiti e aver liberato la propria creatività.

Da adulti, invece, tendiamo a dimenticare le sensazioni che provavamo mentre usavamo le nostre mani; invece, è essenziale riscoprire quelle emozioni e dare di nuovo importanza al senso del tatto.

Ovviamente, chi svolge come proprio lavoro un mestiere manuale riesce ancora a sperimentare una grande gratificazione; pensate al falegname, al ceramista, al vetraio, al panettiere, all’orafo, al sarto, al pasticciere, al cuoco, quando vede terminato il proprio manufatto, la propria torta, il proprio gioiello: loro seguono tutte la fasi del processo, dall’ideazione fino a quella conclusiva, e in ognuna di queste fasi, l’artigiano mette la propria passione e una parte di sé.

Ma anche chi svolge un mestiere diverso da quelli sopra citati può cimentarsi, nel proprio tempo libero, in un’attività manuale; si può cucire, dipingere, colorare, lavorare a maglia, preparare una torta o una pizza, fare bricolage, curare un piccolo orto, realizzare un piccolo bijoux.  L’importante è usare le mani, sentire tutte le sensazioni che il nostro tatto ci trasmette, e occuparci, anche per poche decine di minuti, solamente a quello che stiamo facendo: staccate il cellulare, spegnete il televisore, evitate di distrarvi. Concentratevi solamente sul “qui ed ora”. La vita ci ha portato ad occuparci contemporaneamente di più attività che non siamo quasi più abituati a dedicare tutto il nostro tempo ad una sola.

Le attività manuali sono una risorsa per il nostro spirito, un toccasana per il nostro benessere fisico e mentale ed è stato dimostrato che il cervello ottiene da esse diversi benefici: migliorano l’umore perché vengono secrete endorfine e serotonina (i cosiddetti ormoni del benessere) e si riduce la produzione di cortisolo (l’ormone dello stress); creano nuove connessioni tra i neuroni contrastando il deterioramento cognitivo, stimolano la creatività; migliorano l’umore; rafforzano l’autostima; rilassano e allontanano preoccupazioni e stress.

Beh, credo proprio che non serva qualche altro buon motivo per andare ad impastare una pizza o a incominciare a fare una sciarpa all’uncinetto!

Dottoressa Lorenza Fiorilli