Quanto è importante per i bambini stare all’aria aperta?

L’arrivo del primo figlio porta con sé una serie di interrogativi di “vita pratica” per rispondere ai quali, talvolta, la neomamma si rivolge a chi ha più esperienza, ma spesso il timore di sbagliare e di non essere adeguatamente all’altezza fanno sorgere molti “nodi” che solo il Medico Specialista preposto potrà sciogliere.

Proprio i quesiti che più comunemente si pongono le neomamme, sono stati posti alla Dottoressa Patrizia Armenise, Pediatra.

Domanda) Dopo quanti giorni dalla nascita il neonato può uscire da casa?

Risposta) In realtà il bambino la prima uscita la fa gia quando lo si porta proprio a casa dall’ospedale in cui è nato, pertanto se è in grado di lasciare la struttura sanitaria,  potrà tranquillamente affrontare una passeggiata quotidiana nel parco, andare a trovare i nonni o dal pediatria per effettuare la visita.

D) Quanto  influisce il periodo dell’anno in cui si nasce?

R) Sicuramente sono più fortunati i bambini che nascono nel periodo primaverile o estivo rispetto ai piccoli nati nel periodo invernale, durante il quale i virus e batteri sono “in agguato” , pronti ad attaccare.

D) Quali sono gli indumenti da prediligere nei mesi più freddi?

R) D’inverno i bambini dovrebbero essere ben coperti, ma senza esagerare. E’ consigliato sempre vestirli “a cipolla”, ovvero a strati, in modo da sovrapporre indumenti più pesanti che possono essere agevolmente tolti, se ci si dovesse trovare in luoghi riscaldati. Una buona abitudine in inverno è quella di far indossare le magliette lana fuori e cotone sulla pelle. E ovviamente, quando il freddo invernale è pungente, d’obbligo il cappellino.

D)  Se si vive al mare, si può fare una passeggiata in spiaggia anche nelle belle giornate d’inverno?

R) Il mare è sicuramente un ambiente sano rispetto alla città trafficata ed inquinata, soprattutto d’inverno, stagione nella quale i bambini sono più esposti ai danni provocati dall’inquinamento ambientale.

D) Ci sono delle regole da seguire per una sana passeggiata?

R) Più che di regole da dare alle mamme , è il caso di parlare di consigli, quali: scegliere percorsi lontani dal traffico delle auto e non affollati, cercare di evitare di passeggiare in un luogo dove si incontrano molti semafori e dove, quindi, l’inquinamento da gas di scarico è più elevato e più diretto, purtroppo, verso il passeggino.

D)Anche il caldo richiede una protezione particolare? E quali sono le regole da seguire?

R) Particolare attenzione richiede la scelta degli indumenti che dovrebbero essere possibilmente di colore chiaro per respingere luce e calore e leggeri, in fibre naturali,  come cotone e lino.  Da evitare, invece,  le fibre sintetiche che non sono indicate in quanto non assorbono il sudore e favoriscono, pertanto,  le irritazioni cutanee.  I cappellini si usano se è davvero necessario: per esempio al mare, per proteggerlo  dal sole

D) Quali sono gli effetti positivi dello stare all’aria aperta per i bambini?

R) All’aria aperta i bambini rafforzano le proprie difese immunitarie perché virus e batteri non riescono a replicarsi. Anche i neonati, adeguatamente protetti, possono essere portati fuori nelle ore più calde d’inverno e nelle più fresche d’estate. I bambini dovrebbero giocare all’aperto in ogni situazione, non si sono controindicazioni, neppure quando fa caldo in estate e freddo in inverno, bastano alcuni accorgimenti: evitare di uscire in orari in cui la temperatura è troppo elevata d’estate ( 11-16) o,  se fa molto freddo, usare qualche accortezza in più negli indumenti da scegliere.

                                            Alessandra Fiorilli

Come in un romanzo: una romantica giornata a Sirmione

Insieme, mano nella mano, si incamminarono verso il pontile dove era attraccato il vaporetto che, da Desenzano sul Garda, li avrebbe condotti a Sirmione.

Appena saliti sull’imbarcazione, lei chiuse gli occhi: voleva sentire il fragore delle acque del lago infrangersi sulla carena del vaporetto e avvertire su di sé quelle gocce che le arrivarono sul viso, tra i capelli.

Aprì gli occhi in tempo per ammirare il Castello Scaligero di Sirmione: allungò il braccio e le sembrò di accarezzare quelle guglie.

Il traghetto rallentò la sua corsa e una voce maschile disse: “Sirmione”.

In tanti scesero dal vaporetto e si divisero, come acqua del fiume quando giunge al mare.

Sirmione…Sirmione: quattro consonanti e quattro vocali che avevano un sinonimo : quello di paradiso

Insieme, mano nella mano, si inoltrarono per le viuzze zeppe di turisti con le maniche corte, i sandali, e cercarono un bar dove poter mangiare un toast.

Si inoltrarono nel cuore di quel centro lacustre e, all’improvviso, seguendo la curva della strada, s’accorsero che erano giunti al cospetto di quel Castello Scaligero che avevano già visto dal lago, arrivando da Desenzano con il vaporetto.

Eccolo…era lì, immerso nelle acque di quel lago di Garda che sembrava un mare,  a difesa di quel piccolo centro lacustre.

Lei sapeva tutto di questo antico maniero: sapeva che era stato costruito dagli Scaligeri, tra il XIII e il XIV secolo.

Tre torri  e poi il maschio, che svettava dai suoi 47 metri e poi la darsena per la flotta.

Sul lato orientale, sulla ghiaia e tra i turisti, i cigni passeggiavano e si facevano avvicinare, fotografare, come le papere che affollavano quel lembo di spiaggia ghiaiosa.

Risalirono verso il paese e panorama un cartello “BACIATEVI, PER FAVORE“, allora si baciarono, si baciarono come mai altre volte.

E si persero, occhi negli occhi, mano nella mano, per le vie di un paese che esaltava i sensi.

Non sarebbero voluti andar via, ma il traghetto li attendeva per tornare a Desenzano, dalla cui stazione sarebbero ripartiti con il treno.

Sarebbero rimasti altre ore, altri giorni alla loro vacanza…eppure…eppure quando si girarono, dalla prua del  vaporetto e accarezzarono con lo sguardo Sirmione, ormai in lontananza, sarebbero rimasti davvero sempre lì, non con il corpo ma con il cuore.

                                              Alessandra Fiorilli