“Arezzo Città Del Natale” è pronta ad accogliere i turisti dal 18 Novembre. Parliamo di quest’evento con l’Assessore Simone Chierici.

8 anni fa la decisione di voler donare una rinascita ad Arezzo, la città toscana con gli affreschi di Pier della Francesca, il Crocifisso di Cimabue, la casa del Vasari.

 8 anni fa la prima edizione di quella che sarebbe diventato uno degli appuntamenti natalizi tra i più apprezzati nel panorama italiano durante le Festività, con il Mercatino Tirolese in Piazza Grande, il gioco di luci sui palazzi che si affacciano sulla stessa, il Parco cittadino “Prato” addobbato a festa.

Un particolare del gioco di luci sui palazzi di Piazza Grande (Foto di Lorenza Fiorilli)

8 anni di un appuntamento che ha rilanciato la città natale del Vasari, l’artefice del Palazzo degli Uffizi a Firenze, e l’ha resa simbolo del periodo più magico dell’anno.

8 anni fa la nascita di “Arezzo Città del Natale”.

La ruota panoramica installata nel parco comunale “Il Prato” (Foto di Lorenza Fiorilli)

Un appuntamento, questo, che ha subito il forzato stop solo nel dicembre 2020, l’anno della pandemia: “Siamo ripartiti subito l’anno successivo, con un po’ di timore a causa di tutto quello che avevamo vissuto. Invece l’edizione 2021, anche se più breve del solito, ha registrato un successo inaspettato. Mentre lo scorso anno, sino ad ora, è stato quello della consacrazione della rassegna” ci dice Simone Chierici, Assessore al Turismo nonché Presidente della Fondazione “Arezzo Intour”, ovvero “Il Braccio Operativo della città per quanto attiene al turismo, alla promozione della destinazione e agli appuntamenti che la città offre nel corso dell’anno, non solo a Natale”.

L’Assessore al Turismo del Comune di Arezzo, Simone Chierici (foto per gentile concessione dell’Assessore Simone Chierici)

Uno dei simboli di Arezzo, durante le festività più attese dell’anno, è il Mercatino Tirolese : “Un’iniziativa che fu proposta dall’Associazione Commercianti di Arezzo, che organizza e gestisce Piazza Grande in quel periodo, con il patrocinio del Comune. La prima edizione fu prodromica a ciò che poi è diventata “Arezzo città del Natale”; dal mercatino in Piazza Grande, con le tipiche casette in legno dove si potevano degustare specialità tirolesi o acquistare  prodotti tipici  del Tirolo si è passati poi alla rassegna odierna. Ancora oggi, il mercatino nella piazza principale e più pittoresca della città, è organizzato da Confcommercio”.

Dalla Fondazione Arezzo InTour sono invece gestite le attrazioni che animano “Il Prato”, ovvero il più grande parco cittadino che, dall’alto, domina la città: “Qui si trovano gli stand che offrono prodotti  enogastronomici e dell’artigianato prevalentemente locali”.

Sempre sul Prato si trovano installazioni a led che, dal tramonto, si sposano in un tripudio di luci, con la ruota panoramica:”Non solo una delle attrazioni più apprezzate, ma il simbolo della rassegna stessa. Il Prato, infatti è il punto più alto della città, quindi immaginiamo lo spettacolo che regala la ruota dai suoi circa 30 metri d’altezza, specie dall’imbrunire, quando si assiste al gioco di luci da quel punto di vista privilegiato”.

Un’organizzazione, quella di “Arezzo Città del Natale” che inizia appena si archivia l’edizione dell’anno in corso :” Si inizia a pianificare il tutto già nel mese di febbraio e in quello  di settembre ci si attiva per l’affitto delle casette al Prato, dove è sempre nostra intenzione offrire la qualità e la sapienza artigianale del nostro territorio.”

Oltre all’allestimento che si trova al Prato, un altro simbolo della città nel periodo natalizio è il mapping sui palazzi che si affacciano su Piazza Grande: “Quest’anno ci sarà una novità: il gioco di luci avverrà anche sul bosco della Fortezza che si affaccia proprio sul Prato”.  

Particolare del mapping sui palazzi che si affacciano su Piazza Grande (Foto di Lorenza Fiorilli)

Un programma vastissimo, quello dell’edizione 2023 che: Inizierà sabato 18 Novembre e terminerà il 7 Gennaio”.

Le attrazioni che animeranno le vie e le piazze della città del Vasari sono, come sempre: “In itinere, perché molto dipende anche dalle condizioni atmosferiche che nel tempo ci hanno costretto a modificare i programmi”

Con un pizzico di sano orgoglio aretino, l’Assessore Chierici ci tiene a sottolineare la presenza degli Sbandieratori della Città di Arezzo:” Le loro esibizioni lasciano sempre tutti a bocca aperta: non è un caso che siano considerati i più bravi di tutta Italia” e del Gruppo Musici della Giostra “Anch’essi particolarmente apprezzati nelle loro uscite in centro, sia dai turisti che dagli stessi aretini che si riconoscono nel suono delle loro chiarine”.

“Arezzo Città del Natale” si conferma essere un appuntamento al quale decine e decine di migliaia di persone non vogliono mancare:” Nell’edizione scorsa le strutture ricettive del Comune di Arezzo hanno registrato, nel periodo natalizio, circa 70000 presenze, alle quali si vanno ad aggiungere coloro i quali hanno trascorso nella nostra città solo una giornata e coloro che hanno soggiornato in camper. Quindi possiamo affermare, con approssimazione forse in difetto, che ad Arezzo nel periodo tra fine Novembre, Dicembre ed inizi di Gennaio siano arrivati circa 100000 persone.  L’edizione scorsa, quella del 2022, è andata ben oltre le più rosee aspettative. E’ una grande soddisfazione per tutta la città, per le istituzioni locali e per la Fondazione che presiedo.  Ma il successo di un’edizione ci fa alzare ancora di più l’asticella per quella dell’anno successivo”.

La soddisfazione più grande: ”E’ comunque quella di essere riusciti a far conoscere e a far apprezzare Arezzo  anche quando Natale è archiviato, con tutte le sue luci. Possiamo affermare che “Arezzo Città del Natale” è solo la ciliegina sulla torta se consideriamo un dato: nel 2022 le presenze complessive nelle strutture ricettive sono state circa 503000. Se a  questo lusinghiero dato andiamo a sottrarre le 70000 presenze del periodo natalizio, ebbene, più di 430000 persone hanno visitato la città durante i restanti mesi dell’anno. La gente sta tornando ad apprezzarla, con nostra grande gioia e soddisfazione”.

Un’immagine dell’edizione del 2022 che ha consacrato Arezzo “Città del Natale” (Foto di Lorenza Fiorilli)

Ad Arezzo, inoltre, si svolge, ogni prima domenica del mese e il sabato precedente, la “Fiera dell’Antiquariato” che solitamente si tiene in Piazza Grande ma che, nel periodo natalizio, si sposta in un’altra location:  “Anche quest’appuntamento, lo scorso anno, ha registrato il “tutto esaurito”   tra novembre ed i primi di gennaio”.

E così, dal 18 Novembre, Arezzo è pronta a cullare  i turisti con le sue luci, i suoi sapori, i suoi palazzi, le sue chiese, le sue piazze e  la sua storia tutta da scoprire.

                              Alessandra Fiorilli

Il Dottor Lino Cavedon, Psicologo e Psicoterapeuta, ci parla degli IAA, Interventi Assistiti con gli Animali , delle Linee Guida e del Centro di Referenza Nazionale

Intervistare il Dottor Lino Cavedon è un viaggio nella psicologia umana, in quelle ferite invisibili dell’animo che pochi riescono a scorgere, ma è anche un cammino che, attraverso un’intuizione, la passione per il proprio lavoro e conoscenze scientifiche, ha condotto agli IAA, gli Interventi Assistiti con gli Animali.

Laureato in Psicologia clinica presso l’Università degli Studi di Padova, specializzato in Psicoterapia, il Dottor Lino Cavedon, dopo esperienze lavorative che lo hanno visto ricoprire ruoli di Responsabile in Consultori familiari, nonché di consulente nel campo della procreazione medico-assistita, ha contribuito alla stesura delle Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali.

Il Dottor Lino Cavedon con Shana (Foto per gentile concessione del Dottor Lino Cavedon)

La storia professionale del Dottor Lino Cavedon, Psicologo affascinato dal ruolo dell’animale in campo terapeutico, è un viaggio emozionante ed emozionale che inizia da lontano :” La moderna pet-therapy è nata nel 1953 da una grande intuizione del neuropsichiatra infantile Boris Levinson che aveva in cura un ragazzino di 9 anni affetto da autismo con il quale non riusciva a stabilire nessun tipo di rapporto. Casualmente, un giorno il bambino incontrò Jingles, il cane che il Dottor Levinson aveva adottato un po’ di tempo prima e fu così che potette constatare come, per la prima volta, il piccolo paziente  fosse riuscito a stabilire uno scambio affettivo intenso e coinvolgente”.

Percorriamo ora, grazie al Dottor Cavedon il cammino che lo ha condotto alla stesura delle Linee Guida IAA: “ Ho svolto, per molti anni, attività di Psicologo in Consultori Familiari e nel Servizio Tutela Minori, nel quale ci si occupa di bambini o adolescenti che hanno subito maltrattamenti o abusi. Un giorno ebbi a che fare proprio con il trauma di una bambina abusata dal proprio padre.   quindi dalla figura protettiva che avrebbe dovuto, invece, proteggerla. Ebbene, in questa situazione ho pensato di ricorrere all’aiuto del cane: ho immaginato che una bambina con un tale trauma  si potesse abbandonare all’abbraccio del cane, creando il ponte con la propria affettività ferita.”

Dopo questa intuizione:” Decisi di intraprendere, insieme ad un gruppo di professionisti dell’Unità socio-sanitaria dell’Alto Vicentino, nel 2006, una sperimentazione nel campo della pet-therapy, creando un’equipe da me diretta con il sostegno del Direttore, il quale mi chiese di portargli in visione, dopo 6 mesi, i risultati che avremmo ottenuto”.

I risultati non solo arrivarono, ma nel 2009 :” Grazie all’allora  Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, fu istituito il Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali, il primo in Europa”.

Il Dottor Lino Cavedon, in qualità di membro del Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali , ricoprendone il ruolo di Direttore, non si è fermato, ma ha deciso di proseguire lungo la strada già lastricata di successi, decidendo, così, di stendere le Linee Guida Nazionali degli IAA :” Tali Linee Guida rappresentano la legittimazione e il riconoscimento delle aspirazioni di quanti credono nel valore pregnante della relazione con l’animale domestico. Nel campo degli IAA devono operare professionisti validi, adeguatamente formati che credono nel lavoro d’equipe”.

Approvate nel marzo 2015 in Conferenza Stato Regioni: “Sono state recepite da tutte le Regioni e dalle Province Autonome Italiane”.

Gli animali scelti: “Devono garantire requisiti di idoneità, occorre, pertanto che anche essi siano adeguatamente preparati, monitorati, rispettati nei loro vissuti e nelle loro predisposizioni relazionali. Accanto a un animale valido ci deve essere un coadiutore che sappia muoversi in seduta con delicatezza ed incisività, perché negli IAA l’animale è risorsa innovativa, che offre pertanto un plusvalore non presente in altre discipline”.

Sempre le Linee Guida nazionali contemplano gli ambiti di attuazione degli IAA: “Nella scuola il coniglio, il gatto e il cane sono i più idonei. Per quanto attiene invece alle strutture ospedaliere, alcuni regioni italiane hanno approvato norme che autorizzano la visita al paziente ricoverato da parte del suo animale, in modo particolare il cane . E’ una legge che riconosce il valore dell’attaccamento reciproco persona-animale e viceversa: infatti il distacco, specie se prolungato, produce l’effetto lutto. Anche i pazienti più piccoli, specie quelli ricoverati nei reparti oncologici, apprezzano la presenza dell’animale”.

Nella Residenze per Anziani, invece: “La proposta dell’incontro con l’animale domestico risulta essere particolarmente emozionante: anche sguardi persi nel vuoto vengono catturati non appena si entra con l’animale nello spazio abitativo dell’anziano. Risulta gesto frequente l’allungare il braccio per toccare il cane, per accarezzarlo e così il viso si riattiva, diventa vivo, luminoso”.

Nelle comunità di recupero per tossicodipendenti “E’ stato avviato l’allevamento dei cavalli da corsa e dei cani dei quali i giovani in fase di recupero apprendono la gestione e la cura”.

L’animale domestico: “  Diventa partner di confidenze e compensazioni anche nelle Case Famiglia per minori allontanati e nelle carceri”.

Il mondo della disabilità raccoglie esperienze significative: “L’animale si offre nella relazione al fine di realizzare un risveglio di pensieri, sensazioni ed emozioni utili ed efficaci. Il piccolo animale e il cane si prestano a un contatto quasi simbiotico con evocazioni forti riguardanti la sfera affettiva, mentre l’asino è dolce, cerca il contatto, incentiva la conoscenza, e il cavallo, specie di taglia media, offre l’opportunità di un contatto intenso con le proprie emozioni”.

Gli animali che vengono privilegiati negli IAA sono:  Il cane, il coniglio, l’asino, il cavallo, il gatto e mai in condizioni di cattività e in essi “Ciascuno trova qualcosa di sé, c’è una mediazione con il proprio mondo interiore”.

Il Dottor Lino Cavedon ha parlato degli Interventi Assistiti con l’Animale  nel libro omonimo, un manuale introduttivo pubblicato da Erickson nella Collana Editoriale dedicata agli IAA da lui diretta: Sino a 15 anni fa non esisteva una letteratura in questo settore, oggi contiamo circa 30 libri. La collana accoglierà esperienze rivolte alle persone con finalità educative formative, ricerche dedicate agli animali e alla loro formazione, nonché storie di pazienti che hanno beneficiato della relazione con gli animali”.

Vi ho  raccontato l’emozionate ed emozionale  viaggio “in itinere”  del Dottor  Lino Cavedon.

                                       Alessandra Fiorilli