La Mindfulness: ovvero l’arte della consapevolezza

La maggior parte di noi vive una quotidianità piena di impegni, di scadenze, di appuntamenti e, in determinati momenti della vita capita di provare un sentimento di apprensione per il futuro, di preoccupazione ed incertezza. E non riusciamo a concentrarci nel presente e a godere dell’attimo.

Ed in questi periodi può venirci in aiuto una tecnica di meditazione, che ormai è diventata anche uno strumento di intervento terapeutico nell’ambito della psicologia: la mindfulness.

Ma cosa si intende con essa? Quali sono le tecniche di cui si avvale e quali i benefici sul nostro organismo?

Il termine mindfulness deriva dal vocabolo sati in lingua pali, una lingua indiana nella quale fu composto il canone dell’antico buddismo, e significa consapevolezza.

Consapevolezza delle proprie sensazioni corporee, psicologiche e spirituali, che si riesce a sperimentare quando concentriamo la nostra attenzione al momento presente; in particolare è necessario prestare attenzione al momento presente, con intenzione e in maniera non giudicante.

Siamo abituati a svolgere le azioni quotidiane in maniera quasi meccanica: guidare l’auto, mangiare un panino, parlare con una persona; ma nel farlo non prestiamo attenzione a quello che stiamo facendo e avviene tutto in maniera inconsapevole. La mindfulness ci spinge, invece, ad essere consapevoli di ciò che facciamo e delle emozioni che proviamo mentre svolgiamo quella determinata azione; essa, infatti, può essere considerata come l’arte della consapevolezza con intenzione; ad esempio, prendiamo in considerazione il semplice atto del mangiare un frutto: la mindfulness consiglia di assaporare istante per istante, soffermandoci sul gusto e su ogni singola sensazione che ci trasmette quel gesto che, per la maggior parte delle persone, è un gesto banale ed insignificante. Essa perciò, ci invita a guardare la vita con gli occhi di un bambino, al quale appare tutto nuovo e meraviglioso e vive ogni piccolo gesto con curiosità ed entusiasmo.

Un altro aspetto che ho citato sopra è il prestare attenzione in maniera non giudicante; che significa?

Siamo portati a giudicare i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre paure e a, volte, ci lasciamo travolgere dai pensieri negativi; la consapevolezza mindful consiglia, al contrario, di considerare le nostre emozioni in maniera più distaccata; la persona consapevole dovrebbe riuscire a guardare le proprie reazioni e le proprie emozioni come se si osservasse dall’esterno, come se stesse guardando lo scorrere di un fiume ma non identificandosi con esso, ma, bensì, rimanendo sulla riva.

In questo modo si riescono ad accettare i momenti negativi e si riesce ad evitare quella che, dallo psichiatra statunitense Daniel Siegel, viene chiamata “sofferenza fortuita”, ovvero l’angoscia creata dal flusso di emozioni che scorrono senza sosta nella nostra mente.

Perciò, uno dei principali obiettivi di questa tecnica è proprio quello di riuscire ad eliminare la sofferenza inutile, coltivando, invece, un’accettazione di ciò che accade intorno a noi. Liberandoci dalle emozioni automatiche e concentrandoci sul presente, riusciamo anche a sopportare meglio i momenti negativi.

La psicologa Ruth Baer ha individuato cinque fattori che aiutano a definire la mindfulness:

Non reattività: riuscire a percepire i propri sentimenti ed emozioni senza necessariamente reagire ad essi e riuscire a lasciare andare i pensieri negativi

Auto osservazione: rimanere in contatto con le sensazioni (visive, tattili, uditive, olfattive) che si provano mentre si svolge un’azione (ad esempio mentre si mangia o si cammina).

Concentrazione e consapevolezza: prestare attenzione a quello che si fa momento per momento e rimanere concentrato sul presente senza distrarsi

Riconoscimento dei propri stati interiori: riuscire a riconoscere le proprie emozioni e ad esprimere a parole le proprie opinioni ed aspettative

Atteggiamento non giudicante: non giudicare i propri sentimenti e stati d’animo e non classificare i propri pensieri in “buoni” e “cattivi”.

In ambito terapeutico la tecnica della mindfulness può essere usata per migliorare stati d’ansia e sindromi depressive ma anche nel trattare i disturbi alimentari negli adolescenti e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini.

Le tecniche di meditazione della mindfulness vengono generalmente praticate in posizione seduta e la persona viene invitata a concentrarsi sul proprio respiro, prendendo consapevolezza di esso, e mano a mano che si procede con la tecnica, tale consapevolezza andrà estesa alle proprie emozioni e ai propri pensieri.

Al di là, comunque, delle varie tecniche usate in questa pratica, sforziamoci sempre di apprezzare il presente, guardando ad ogni giorno come una nuova scoperta e non lasciamo che i pensieri negativi o la paura per il futuro ci travolgano.

                                                 Dottoressa Lorenza Fiorilli, Psicologa

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Lorenza Fiorilli

Lorenza Fiorilli si laurea nel 2004 in Psicologia presso l’Università di Roma "La Sapienza" e supera l’Esame di Stato che le consente l’iscrizione all’Albo dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Le altre sue passioni sono gli animali e la fotografia, è infatti socia della LAV (Lega AntiVivisezione) ed ha curato il reportage di scatti che hanno corredato il libro “Dalle vette innevate alle profondità marine: l’Arma dei Carabinieri nei quattro elementi naturali” scritto dalla sorella Alessandra Fiorilli in collaborazione con il Comando Generale dell’Arma. Nel 2008 apre, insieme alla sorella, il Centro di Tutoring Scolastico e Professionale “Atena” e diventa Segretario dell’Associazione Culturale “Araba Fenice” fondata da Alessandra. Ha preso parte a tutte le rassegne teatrali della suddetta associazione e ha curato la prefazione di due raccolte di storie per bambini “I racconti di Mila e Pila” e “Mila e Pila e le lettere dell’Alfabeto” di cui la sorella è autrice. Il ricavato delle vendite dei due libri è andato in beneficenza all’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma .Ha curato una rubrica di psicologia per il periodico “BCC Nettuno Informa” dal 2009 al 2017. Nell'ottobre 2018 ha conseguito il Master annuale in Psicologia Scolastica presso l'Istituto Galton, Ente Accreditato dal MIUR e che opera nel campo dell'editoria, della formazione e della ricerca scientifica su tematiche inerenti la psicologia e le neuroscienze. Nel febbraio 2019, sempre presso l'Istituto Galton, ha conseguito il titolo di Tutor DSA, dopo aver frequentato con profitto il corso e averne superato l'esame finale.

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