Il viaggio

 

Foto di Nicholas Massa

 

Ci teniamo tutti a viaggiare, a visitare posti nuovi perdendoci nel fascino impenetrabile del mondo. Evadere dalla routine è l’aspirazione quotidiana, mentre tutto sembra sempre scivolarti dalle dita.
Il tempo…
Le nostre scelte…
Il momento in cui hai parlato e agito, sembra sempre lontano anni luce, mentre corre lungo il filo di un respiro.
Eravamo bambini quando nei fragili pomeriggi estivi tutto si basava sulla semplicità impulsiva di un giocattolo o di un gelato in riva al mare, sulla sabbia dorata, incandescente di quegli istanti, ci lanciavamo nella semplicità che esula dalle scelte.
Scegliere significa crescere, prendere una posizione, un posto nella vita che non attende nessuno di noi. Come un treno che viaggia a migliaia di chilometri orari tagliando l’aria e  le grida nelle stazioni del pianeta.

Un universo vivo di parole e attese.
Poi arriva il nostro turno, il nostro posto per cui lottare e credere, arrivano le porte chiuse e i spiragli di luce, mentre all’esterno la nebbia avvolge ogni cosa col mistero della vita e tu sei in fila per il prossimo esame, lavoro, viaggio.
Tutto si riduce ad una sola domanda…
Quale mezzo sceglierai?

Nicholas Massa

Città eterna

Foto di Nicholas Massa

Siamo i migliori
architetti della nostra
immagine,
erigiamo alte mura di
mattoni e noncuranza che
conducono in queste infinite città
fatte di sorrisi e corpi nudi a custodire
la nostra fragilità.

Oh città eterna
che di eterno non hai più nulla,
ribolle il sudore della folla
sotto a questi miei passi,
scricchiolano le identità
di carta
di marca
accasciate sull’asfalto.
Deturpano l’olfatto
mentre l’arte affoga davanti
all’ennesimo selfie.

 

Nicholas Massa

 

Insicura…

 

Foto di Nicholas Massa

Trascorro troppo tempo a riflettere sulle cose,
immaginandole,
assaporandole,
nell’ansia che la libertà evolutiva realizzi le mie paure.
Sono bloccata dalle catene del mio pessimismo, del mio nichilismo.

Oppure è soltanto una scusa…
una scusa che mi racconto per giustificare la mia codardia,
per trasformare le opportunità in buchi neri da cui fuggire pur di non affogare,
ho paura…

E piango, gemo bagnando di lacrime l’insicurezza che dipinge i miei occhi chiari,
su cui non ho alcun controllo, nel terrore che qualcuno riesca a leggere la sensibilità che li disegna, che mi disegna…

Devo mantenere il controllo.

 

Nicholas Massa

 

Cos’è l’arte?

Foto di Nicholas Massa

L’arte, nel momento stesso in cui entra in una casa d’aste, inevitabilmente muore.

Che cos’è l’arte poi
se non l’insieme delle personali emozioni davanti ad un qualcosa.
Una lettura introspettiva,
un testo che parla tutte le lingue del mondo,
nessuna esclusa.

Forse l’arte non è neanche questo…

L’arte è… Denuncia sociale!
La rabbia graffiante e sanguinaria
schizzata sui mattoni di chissà chi
quando la grande S non guarda,
non capisce,
Non può farlo.

L’arte è denaro sonante,
opinioni costruite e studiate sulla base
cartacea di chi si infarcisce la mente di etichette.
Snobbismo da pseudointellettuali con le tasche bucate dal commercio che tende a classificare ogni cosa nell’avidità casalinga! Si!
Per la casa! Collezione! Mura ripiene di firme note!

Siamo sicuri che l’arte esista veramente?
Oppure trattasi semplicemente di un qualcosa di puramente umano e libero.
Di sinceramente sentito, provato dagli occhi fin nelle vene
quando sotto la pelle
quell’energia
vibra
fremente
Strappando ogni altra cosa…

Nicholas Massa

 

Anima di carta

Foto di Nicholas Massa

Leggi per credere
di essere
quelle parole
che volano,
ti prendono da terra e
il mondo si fa piccolo,
distante anni luce mentre
il profumo della carta
si espande tutt’intorno.
Tu sei lì.
In quei posti,
nell’azione che trascina
alla prossima riga
scritta con l’anima di
chi vuole parlare… Parlarti.

È sottile questa mia anima di carta
che stringi fra le mani,
pagata e studiata.
Cerca di colpirti,
urla qualcosa esponendosi
leggiadra…
L’hai raccolta da terra,
e ripulita dalle tracce del mondo.
La fissi,
guardi la forma,
il colore,
senti la consistenza e non capisci…
Non capisci quanto sia delicata.

Nicholas Massa

Pendolare…

Foto di Nicholas Massa

Nell’attesa di una goccia,
il vento ammanta le idee e il freddo le congela,
una mattina nell’attesa,
dei ritardi con la nomea,
del menefreghismo sporco e lento,
delle tasse sui biglietti,
dei timbri,
delle corse ai posti liberi,
del caldo affollato e maleodorante,
delle chiacchiere senza fine,
delle telefonate senz’arte,
dei panini argentati,
dei libri studiati,
degli sguardi assonnati…
Attendo il prossimo treno.

Nicholas Massa

Bambino

 

Foto di Nicholas Massa

Tutti abbiamo bisogno di tornare bambini
ogni tanto,
sdraiandoci senza pensieri,
fra un film e l’altro,
mentre chiudi gli occhi,
su quelle sensazioni che forse…
non sai neanche più leggere.

Non ci credi,
sembra così distante
quel bambino che ora ti parla
urla il tuo nome
e non riesci a sentirlo,
con le orecchie piene di fango
e sassi,
nel parco,
continui a dondolare sull’altalena
continui a dondolare sulle responsabilità
scivolando da una pozzanghera all’altra.
Ha appena smesso di piovere  e sei uscito
senza ombrello,
guidato dal profumo dell’inverno,
un qualcosa che senti soltanto tu,
esci dal parco e non lo vedi più…

Nicholas Massa

 

 

Fogli bianchi.

(Foto per gentile concessione di Nicholas Massa)

Sono le ombre delle vostre scelte
quelle stesse anime criticate ed etichettate
dai telegiornali.
Pigri.
Nullafacenti.
Svogliati.
Questi prodotti di un tempo
sbocciano alla luce di un sole che da lontano osserva, dimenticando un passato forgiato
sulle battaglie per i diritti a disegnare l’essere umano
che ormai
si spegne
fra i tratti di quelle stesse matite nuove di zecca che non hanno saputo disegnare nulla.

Fogli bianchi. Questo siamo.

Nicholas Massa

 

 

Maneggiare con cura.


(Foto di Nicholas Massa)
Fragile,
come un bicchiere d’aria sulla finestra,
al mattino,
avvolto nei fumi continui di una grande città,
rivestito di pensieri e parole tiepidi come le piante nella giungla,
umido, eppure fermo,
immobile alle intemperie del mondo che parla.
Parla
parla
parla
parla,
sui fogli di carta stampati dal sudore degli orari in ufficio,
quando tutto tace e le luci sono spente.

Nicholas Massa

 

Equilibrista…

Equilibrista…

Foto di Nicholas Massa

Guardava sempre il cielo mentre camminava fra le nuvole dei suoi pensieri distanti…
In pochi riuscivano veramente a scorgerlo e quei rari individui che vi riuscivano lo consideravano un pazzo…
A lui poco importava,
neanche ci faceva troppo caso,
totalmente preso da quelle riflessioni così leggere da sollevarlo alto…
Ogni tanto parlavamo, discorrevamo sulla sensibilità reciproca, in un riflesso opaco…

In pochi riuscivano a scorgerlo ma io lo vedevo, lo comprendevo e ci convivevo.
Adesso… Siamo tutt’uno.

Nicholas Massa