I segreti della voce umana

A casa, sul luogo di lavoro, al supermercato, per strada, di giorno, di sera, con il sole, con la pioggia. La usiamo continuamente, in ogni luogo e in ogni circostanza, in modo così automatico che non ci rendiamo conto della sua importanza. Di cosa sto parlando? Della nostra voce.

E’ una caratteristica peculiare di ognuno di noi: chi ce l’ha acuta, bassa, flebile, suadente, grave, roca. E’ lo strumento di comunicazione e di espressione per eccellenza, attraverso la quale diamo forma alle nostre idee, pensieri, emozioni e stati d’animo.

La moduliamo a seconda delle circostanze: abbassiamo il tono se stiamo confidando un nostro segreto ad un amico, lo alziamo se siamo arrabbiati con qualcuno, diventa più dolce se stiamo giocando con un bambino.

Il modo in cui usiamo la nostra voce è uno delle tre forme della comunicazione. Quest’ultima, infatti, viene suddivisa in comunicazione verbale che comprende quello che diciamo, cioè le parole che usiamo in un discorso; la comunicazione non verbale, ossia i movimenti del corpo, i gesti, le espressioni del viso; la comunicazione paraverbale, costituita proprio dal modo in cui usiamo la voce.

Quest’ultimo aspetto incide fino al 40% sull’efficacia di un discorso, a differenza della comunicazione verbale che influisce solo per il 10%.

Essenziale, quindi, non è tanto quello che diciamo ma come lo diciamo. E’ importante modulare, a seconda delle varie circostanze, i diversi aspetti che caratterizzano la voce umana: il ritmo, che scandisce l’alternarsi del discorso e delle pause; l’intensità, ovvero il volume della voce; il tono che fa assumere ad una stessa parola significati diversi.

E’ proprio quest’ultimo aspetto che, spesso, crea incomprensioni e discussioni tra due persone. Quante volte, infatti, diciamo al nostro interlocutore: “Non mi è piaciuto il tono con il quale mi hai detto quella cosa!”

Infatti, a seconda del tono usato, la stessa frase o anche una semplice parola può assumere significati diversi, e quindi, può produrre effetti diversi su chi ascolta.

Pensiamo alla parola “basta”: detto con tono gentile ad un nostro amico, indica che non vogliamo  che aggiunga altro zucchero nel nostro caffè, mentre pronunciato con tono aggressivo indica che siamo esasperati da una situazione.

Oppure all’espressione “Che genio!”: può indicare sincera ammirazione verso una persona; detta con tono sarcastico indica un’offesa; con tono ironico rappresenta una battuta scherzosa ad un nostro amico.

Pensate che un semplice termine, formato solo da una consonante e da una vocale, “ma”, può avere cinque significati diversi a seconda del tono usato.

La voce, quindi, è un aspetto essenziale nella comunicazione di tutti i giorni, ed è anche quella caratteristica unica che rende speciale ogni persona e che ci fa anche emozionare. Quante volte, infatti, telefoniamo ad un nostro parente, fidanzato/a, amico/a, dicendogli, semplicemente: “Volevo solo sentire la tua voce!”. Oppure, pensando ad una persona che non è più con noi, ci commuoviamo pensando che non potremmo più sentirla all’altro capo del telefono?

Inoltre, la voce rimane nella nostra memoria uditiva per molto tempo ed è la prima caratteristica che ci fa subito distinguere una persona da un’altra; pensiamo, ad esempio, ai nostri attori preferiti, che riconosciamo subito dalle voci dei doppiatori.

La nostra voce, in conclusione, è una parte importante della nostra quotidianità e delle nostre relazioni sociali. Pertanto, la prossima volta che dobbiamo comunicare qualcosa ad un’altra persona, riflettiamo sull’importanza di come la usiamo e su come il nostro interlocutore possa interpretare le nostre parole: forse quando una amico si offende per una nostra frase, non è tanto per ciò che abbiamo detto, ma per il modo in cui lo abbiamo fatto.

                                  Dottoressa Lorenza Fiorilli, Psicologa

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Lorenza Fiorilli

Lorenza Fiorilli si laurea nel 2004 in Psicologia presso l’Università di Roma "La Sapienza" e supera l’Esame di Stato che le consente l’iscrizione all’Albo dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Le altre sue passioni sono gli animali e la fotografia, è infatti socia della LAV (Lega AntiVivisezione) ed ha curato il reportage di scatti che hanno corredato il libro “Dalle vette innevate alle profondità marine: l’Arma dei Carabinieri nei quattro elementi naturali” scritto dalla sorella Alessandra Fiorilli in collaborazione con il Comando Generale dell’Arma. Nel 2008 apre, insieme alla sorella, il Centro di Tutoring Scolastico e Professionale “Atena” e diventa Segretario dell’Associazione Culturale “Araba Fenice” fondata da Alessandra. Ha preso parte a tutte le rassegne teatrali della suddetta associazione e ha curato la prefazione di due raccolte di storie per bambini “I racconti di Mila e Pila” e “Mila e Pila e le lettere dell’Alfabeto” di cui la sorella è autrice. Il ricavato delle vendite dei due libri è andato in beneficenza all’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma .Ha curato una rubrica di psicologia per il periodico “BCC Nettuno Informa” dal 2009 al 2017. Nell'ottobre 2018 ha conseguito il Master annuale in Psicologia Scolastica presso l'Istituto Galton, Ente Accreditato dal MIUR e che opera nel campo dell'editoria, della formazione e della ricerca scientifica su tematiche inerenti la psicologia e le neuroscienze. Nel febbraio 2019, sempre presso l'Istituto Galton, ha conseguito il titolo di Tutor DSA, dopo aver frequentato con profitto il corso e averne superato l'esame finale.

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