I segreti della memoria olfattiva

La pianta di mentuccia che la mia bisnonna materna, nonna Rosa, mi invitava sempre ad odorare perché a lei piaceva molto; il profumo di quei piccoli fiorellini rosa che andavo a raccogliere nel giardino di casa e che donavo a mia madre per farmi perdonare quando da piccola la facevo arrabbiare; quel misto di odori che c’era nel bagno appena mio padre si radeva la barba; la fragranza della torta di mele appena sfornata da mia nonna Anna..

Questi sono solo alcuni dei bei ricordi olfattivi legati alla mia infanzia e che non dimenticherò mai.

Foto di Lorenza Fiorilli

I ricordi, però, possono essere legati anche ad esperienze spiacevoli o dolorose, come quel misto di odori sgradevoli e pungenti che c’era nella clinica veterinaria dove qualche hanno fa ho dovuto far ricoverare una dei tanti gatti che ho amato e accudito nella mia vita, e che purtroppo non ce l’ha fatta..

Alcune volte mi sembra di averli ancora nelle narici, come fosse ieri; chiudendo gli occhi è come se quei fiorellini o quella torta fossero qui, davanti a me.

Ma come facciamo a ricordare così bene un odore, un profumo, un aroma, un’essenza anche se sono passati molti anni? Tutto ciò è possibile perché, a differenza dei ricordi visivi o uditivi che affievoliscono con il passare del tempo, quelli olfattivi non hanno questa caratteristica; al contrario, sono proprio i ricordi più antichi i più facili da essere riattivati.

Inoltre, gli stimoli olfattivi non vengono memorizzati e archiviati nel nostro cervello come dei semplici stimoli, ma sono legati al contesto in cui abbiamo sentito quell’odore; ecco, quindi, che appena ci torna alla memoria o risentiamo inavvertitamente, magari camminando per strada, un particolare profumo, ci rituffiamo nel passato e insieme a quel ricordo olfattivo ci ritorna alla mente quel luogo, quella persona, quella situazione e insieme ad esso riproviamo le stesse sensazioni ed emozioni di tanti anni fa, siano essi piacevoli o spiacevoli.

Un’altra caratteristica dei ricordi olfattivi è quella di non essere cosciente, ovvero il recupero nella nostra memoria si verifica in maniera inconsapevole. Questo avviene perché gli odori entrano nella cavità nasale dove alcune cellule specializzate trasmettono i segnali al bulbo olfattivo che si trova nel cervello; i neuroni che trasmettono gli odori dal naso al bulbo olfattivo hanno strette connessioni con il sistema limbico che può essere considerato “la sede delle emozioni”; odori ed emozioni, quindi, sono legate tra loro.

Ognuno di noi conserva gelosamente, nel naso e nel cuore, dei particolari odori.

E i vostri quali sono?

Dottoressa Lorenza Fiorilli, Psicologa

Sharing is caring!

Pubblicato da

Lorenza Fiorilli

Lorenza Fiorilli si laurea nel 2004 in Psicologia presso l’Università di Roma "La Sapienza" e supera l’Esame di Stato che le consente l’iscrizione all’Albo dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Le altre sue passioni sono gli animali e la fotografia, è infatti socia della LAV (Lega AntiVivisezione) ed ha curato il reportage di scatti che hanno corredato il libro “Dalle vette innevate alle profondità marine: l’Arma dei Carabinieri nei quattro elementi naturali” scritto dalla sorella Alessandra Fiorilli in collaborazione con il Comando Generale dell’Arma. Nel 2008 apre, insieme alla sorella, il Centro di Tutoring Scolastico e Professionale “Atena” e diventa Segretario dell’Associazione Culturale “Araba Fenice” fondata da Alessandra. Ha preso parte a tutte le rassegne teatrali della suddetta associazione e ha curato la prefazione di due raccolte di storie per bambini “I racconti di Mila e Pila” e “Mila e Pila e le lettere dell’Alfabeto” di cui la sorella è autrice. Il ricavato delle vendite dei due libri è andato in beneficenza all’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma .Ha curato una rubrica di psicologia per il periodico “BCC Nettuno Informa” dal 2009 al 2017. Nell'ottobre 2018 ha conseguito il Master annuale in Psicologia Scolastica presso l'Istituto Galton, Ente Accreditato dal MIUR e che opera nel campo dell'editoria, della formazione e della ricerca scientifica su tematiche inerenti la psicologia e le neuroscienze. Nel febbraio 2019, sempre presso l'Istituto Galton, ha conseguito il titolo di Tutor DSA, dopo aver frequentato con profitto il corso e averne superato l'esame finale.

Commenta

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: