La pianta di mentuccia che la mia bisnonna materna, nonna Rosa, mi invitava sempre ad odorare perché a lei piaceva molto; il profumo di quei piccoli fiorellini rosa che andavo a raccogliere nel giardino di casa e che donavo a mia madre per farmi perdonare quando da piccola la facevo arrabbiare; quel misto di odori che c’era nel bagno appena mio padre si radeva la barba; la fragranza della torta di mele appena sfornata da mia nonna Anna..
Questi sono solo alcuni dei bei ricordi olfattivi legati alla mia infanzia e che non dimenticherò mai.
I ricordi, però, possono essere legati anche ad esperienze spiacevoli o dolorose, come quel misto di odori sgradevoli e pungenti che c’era nella clinica veterinaria dove qualche hanno fa ho dovuto far ricoverare una dei tanti gatti che ho amato e accudito nella mia vita, e che purtroppo non ce l’ha fatta..
Alcune volte mi sembra di averli ancora nelle narici, come fosse ieri; chiudendo gli occhi è come se quei fiorellini o quella torta fossero qui, davanti a me.
Ma come facciamo a ricordare così bene un odore, un profumo, un aroma, un’essenza anche se sono passati molti anni? Tutto ciò è possibile perché, a differenza dei ricordi visivi o uditivi che affievoliscono con il passare del tempo, quelli olfattivi non hanno questa caratteristica; al contrario, sono proprio i ricordi più antichi i più facili da essere riattivati.
Inoltre, gli stimoli olfattivi non vengono memorizzati e archiviati nel nostro cervello come dei semplici stimoli, ma sono legati al contesto in cui abbiamo sentito quell’odore; ecco, quindi, che appena ci torna alla memoria o risentiamo inavvertitamente, magari camminando per strada, un particolare profumo, ci rituffiamo nel passato e insieme a quel ricordo olfattivo ci ritorna alla mente quel luogo, quella persona, quella situazione e insieme ad esso riproviamo le stesse sensazioni ed emozioni di tanti anni fa, siano essi piacevoli o spiacevoli.
Un’altra caratteristica dei ricordi olfattivi è quella di non essere cosciente, ovvero il recupero nella nostra memoria si verifica in maniera inconsapevole. Questo avviene perché gli odori entrano nella cavità nasale dove alcune cellule specializzate trasmettono i segnali al bulbo olfattivo che si trova nel cervello; i neuroni che trasmettono gli odori dal naso al bulbo olfattivo hanno strette connessioni con il sistema limbico che può essere considerato “la sede delle emozioni”; odori ed emozioni, quindi, sono legate tra loro.
Ognuno di noi conserva gelosamente, nel naso e nel cuore, dei particolari odori.
E i vostri quali sono?
Dottoressa Lorenza Fiorilli, Psicologa