57° Puntata del Romanzo “Arri Arri Cavalluccio” Romanzo

Non sarei più andata via, nonno, e non sono andata via, infatti, quel giorno fuori dall’ospedale, con la valigia da sistemare nel portabagagli mentre tu, sulla sedia a rotelle, aspettavi che ti mettessimo sull’auto, nel posto vicino al guidatore. Intanto dal cielo stava scendendo una fastidiosissima pioggerellina che fece diventare quel momento ancora più triste di quanto già non lo fosse.

Dunque, tu eri sulla sedia a rotelle, sfuggivi gli sguardi degli altri ma cercavi, con dei rapidi gesti delle mano di incitarci a far presto, perché era necessario lasciare quello spiazzale dell’ospedale e ritornare a casa.

Non parlavi quasi neanche più e le poche parole che riuscivi a pronunciare, apparivano pesanti, appannate, cavernose. Nulla sembrava essere rimasto del tuo timbro sonoro e sicuro, suadente ed elegante che riempiva ormai solo i nostri ricordi.

Lo zio salì al tuo fianco e partì, così come facemmo io e la mamma che prontamente vi seguimmo con l’auto. Vidi per tutto il breve tragitto che ti avrebbe riportato a casa, la tua testa reclina che sembrava non riuscire neanche più a stare ritta sul collo.

Non parlasti durante il viaggio, non dicesti una parola, né davanti la caserma, né davanti la chiesa, né quando arrivammo a casa dove la nonna ci aspettava, affacciata al balcone.

Appena riconobbe le nostre auto girare l’angolo, si precipitò in strada e senza nemmeno salutarti mi afferrò per un braccio e cominciò a piangere, a straziarsi, a chiedermi come avrebbe potuto mai fare senza di te, come sarebbe stata la sua vita, se mai avesse avuto un senso continuare. Io la rimproverai dolcemente per quelle parole crude, vere ma crude, e le dissi che eri tornato a casa e quello era l’importante. Ora avremmo dovuto unire le nostre forze, concentrare i nostri sforzi per rendere lieti e sereni gli ultimi giorni di una vita così piena e ricca d’amore come era stata la tua, nonno.

La pioggerellina che ci aveva accolti appena fuori l’ospedale era divenuta, intanto, lungo il mesto tragitto, più insistente e cadeva sulle nostre spalle, sul vestito della nonna, sulla valigia che avevo sistemato fuori il cancello, sul tuo pigiama a righe. La natura intera sembrò piangere quel giorno, davanti a quel tristissimo spettacolo, persino i gatti in giardino si fermarono nel loro allegro rincorrersi e si misero a guardarti con la testolina fuori dai riccioli di ferro battuto del balcone di casa.

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Pubblicato da

Alessandra Fiorilli

Alessandra Fiorilli è il Direttore Responsabile, Proprietario ed Editore della rivista online "EmozionAmici" pubblicata anche sull'omonima pagina Facebook. Laureata in Scienze Politiche, Giornalista iscritta all'Albo dell'Ordine Nazionale, è anche Scrittrice (12 le opere pubblicate tra romanzi, raccolte di racconti e reportage), ed Autrice Teatrale iscritta alla S.I.A.E. (ha scritto e rappresentato 14 sue opere). Dal 2008 al 2017 ha rivestito la carica di Direttore Responsabile del periodico "BCC Nettuno Informa". Dal 2008 è titolare, insieme alla sorella, Psicologa, del Centro di Tutoring Scolastico e Professionale "Atena". Nello stesso anno fonda anche anche l'Associazione Culturale "Araba Fenice", rivestendone la carica di Presidente. Nel settembre 2018 ha superato l'esame del Corso in Teatroterapia organizzato dall'Artedo Srl, ente accreditato dal MIUR ed e specializzato nel campo delle Artiterapie. Nel Gennaio 2019 ha superato brillantemente il Corso di Formazione Tutor DSA organizzato dall'Istituto Galton, Ente accreditato dal MIUR e che opera nel campo dell'editoria, della formazione e della ricerca scientifica su tematiche inerenti la psicologia e le neuroscienze. Nel Febbraio 2019 ha superato il Corso di Formazione ADHD- Valutazione-Diagnosi-Trattamento organizzato dall'Istituto Galton. Sempre nel febbraio 2019 ha superato due Corsi di Formazione "Didattica Metacognitiva e strategie di studio" e "Le Intelligenze Multiple" presso il Centro Studi Erickson

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