Come prevenire e fronteggiare il diabete: ce ne parla il Professor Riccardo Vigneri, uno dei massimi esperti del campo e Professore Emerito di Endocrinologia all’Università di Catania

Siamo pronti a fronteggiare la pandemia- diabete? E’ una domanda che dovremmo porci tutti perché, nonostante quello di tipo 2 si stia diffondendo in maniera preoccupante tra la popolazione italiana, mezzi per evitare il rischio di ammalarsi ce ne sono e ne parliamo con uno dei massimi esperti del campo: il Professor Riccardo Vigneri, Endocrinologo e Diabetologo, attualmente Professore Emerito di Endocrinologia dell’Università di Catania.

Il Professor Riccardo Vigneri (foto per gentile concessione del Professor Riccardo Vigneri)

Distinguiamo innanzitutto i due tipi principali di diabete: il tipo 1, che è quello più grave, perché trattasi di una malattia autoimmune che distrugge le cellule del pancreas e che riguarda solo il 10% dei pazienti, e quello di tipo 2, che riguarda la maggioranza dei casi. Il tipo 1 è insulino-dipendente, il tipo 2 è insulino-resistente: non manca l’insulina ma i tessuti sono “resistenti” cioè non ne sentono gli effetti. Per il diabete mellito tipo 1, poco possiamo fare perché c’è alla base anche una predisposizione genetica: anche diagnosticando col dosaggio degli anticorpi la fase di predisposizione l’intervento è poco o nulla efficace. Invece, per quello di tipo 2 molto dipende dallo stile di vita del paziente e quindi è possibile intervenire per evitarlo o ritardarlo.

Stile di vita che, purtroppo, negli ultimi anni , è cambiato molto: Mangiamo di più e male e ci muoviamo di meno. Quindi, se potessimo tornare alla dieta mediterranea e  fare i tanto decantati 10000 passi al giorno, che corrispondono a circa 40 minuti di camminata  a passo sostenuto per 5 giorni la settimana, potremmo dire che già stiamo facendo molto ed evitare molti casi di dibaete tipo 2”.

L’obesità, legata allo scorretto stile di vita, è una causa principale del disordine metabolico che può portare all’aumento della quantità di zucchero nel sangue:  Le cellule grasse predispongono all’insulinoresistenza. Ma anche sull’obesità c’è da fare un distinguo: esiste quella androide, tipica del sesso maschile che interessa il tronco e l’addome con forma “a mela”, che è caratterizzata dal grasso viscerale il quale favorisce l’insorgere della sindrome metabolica, e del diabete e l’obesità  ginoide, tipica del sesso femminile che interessa l’area gluteo-femorale con forma “a pera” caratterizzata dall’aumento del grasso sottocutaneo e che è meno dannosa. Infatti solo il grasso viscerale produce sostanze che riducono l’attività dell’insulina, e che ne impediscono l’azione sugli zuccheri ma anche sul metabolismo dei grassi come il colesterolo e i trigliceridi”.

C’è da evidenziare un aspetto molto importante: Il diabete non è una malattia, ma una sindrome con tante forme diverse e diverse fasi. Una fase importante è quando compaiono le complicanze croniche: quando tutti gli organi sono esposti ad una glicemia alta ed all’alterato livello di grassi, le pareti dei vasi si ispessiscono e si irrigidiscono e si hanno le gravi complicanze di difficoltà circolatorie a livello sia micro- che macro-vascolare, con  conseguente insorgenza di patologie gravi come l’infarto e l’ictus cerebrale e, per i piccoli vasi, del rene (il diabete è la prima causa di insufficienza renale) e retina  e il piede diabetico. Nella retina dell’occhio dei diabetici le migliaia di vasi che la irrorano si possono rompere, provocando emorragie, micro-cicatrici e quindi cecità: non a caso il diabete ne è la prima causa nell’adulto. Un’altra complicanza importante è quella del “piede diabetico”. L’insufficienza vascolare degli arti inferiore fa sì che una piccola ferita non si rimargina, si infetta, si ha l’ulcera diabetica che può attaccare l’osso e si può arrivare all’amputazione del piede o anche  dell’arto”

Negli ultimi 10-15 anni sono stati, inoltre,  effettuati degli  studi sulla stretta correlazione tra diabete e cancro: “ Nei diabetici  è aumentato il numero dei tumori per molti motivi, ancora non tutti chiari. Alcuni sono motivi locali, legati all’organo. Per esempio i diabetici hanno più frequentemente  epatiti virali e fegato grasso e ciò aumenta la predisposizione  al tumore al fegato due volte di più rispetto ai non diabetici. Molti altri tumori sono aumentati nel diabete: in generale vi è un aumento del 20-25% del rischio di tumore. Solo un tumore, quello alla prostata, è diminuito nel diabete, probabilmente perché nei diabetici sono spesso ridotti i livelli di testosterone”.  

C’è inoltre un meccanismo che spiega il nesso tumore-diabete: “Le cellule tumorali si sviluppano più rapidamente di quelle normali,  crescono  in maniera sregolata,  ma per crescere hanno bisogno di energia anche sotto forma di zucchero, la cui quantità è ovviamente, più elevata nei diabetici. Così pure alla crescita dei tumori contribuiscono l’insulino-resistenza e la terapia insulinica perché l’insulina è anche un fattore di crescita”

Quali, dunque, i mezzi per prevenire tale sindrome, oltre, ovviamente ad uno stile di vita più salutare? “Gli zuccheri semplici sono da diminuire drasticamente, (qualsiasi tipo, anche quello di canna). E questo vale anche per la frutta che contiene fruttosio. Non bisogna esagerare: la regola è mangiarne 3/4 porzioni equivalenti come volume ad un pugno chiuso evitando quella più zuccherina come fichi ed uva. La farina bianca (e quindi pane bianco e dolci) è da evitare perché produce un picco di assorbimento rapido, facendo aumentare, di colpo, l’insulina. Bene invece la pasta e il pane integrale e ottima la frutta secca: 4/5 noci e 6/7 mandorle al giorno vanno benissimo perché contengono grassi vegetali che aiutano a pulire i vasi, ma bisogna attenersi alle quantità indicate perché la frutta secca è molto calorica”.

Occhio anche allo  stress: “ Fa aumentare ormoni che antagonizzano l’ insulina come cortisolo ed adrenalina: quindi una vita stressata può essere deleteria per chi è predisposto al diabete”.

Ringrazio il Professor Riccardo Vigneri  per il tempo che mi ha dedicato e per il su stile asciutto e facilmente comprensibile.

Alessandra Fiorilli

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Alessandra Fiorilli

Alessandra Fiorilli è il Direttore Responsabile, Proprietario ed Editore della rivista online "EmozionAmici" pubblicata anche sull'omonima pagina Facebook. Laureata in Scienze Politiche, Giornalista iscritta all'Albo dell'Ordine Nazionale, è anche Scrittrice (12 le opere pubblicate tra romanzi, raccolte di racconti e reportage), ed Autrice Teatrale iscritta alla S.I.A.E. (ha scritto e rappresentato 14 sue opere). Dal 2008 al 2017 ha rivestito la carica di Direttore Responsabile del periodico "BCC Nettuno Informa". Dal 2008 è titolare, insieme alla sorella, Psicologa, del Centro di Tutoring Scolastico e Professionale "Atena". Nello stesso anno fonda anche anche l'Associazione Culturale "Araba Fenice", rivestendone la carica di Presidente. Nel settembre 2018 ha superato l'esame del Corso in Teatroterapia organizzato dall'Artedo Srl, ente accreditato dal MIUR ed e specializzato nel campo delle Artiterapie. Nel Gennaio 2019 ha superato brillantemente il Corso di Formazione Tutor DSA organizzato dall'Istituto Galton, Ente accreditato dal MIUR e che opera nel campo dell'editoria, della formazione e della ricerca scientifica su tematiche inerenti la psicologia e le neuroscienze. Nel Febbraio 2019 ha superato il Corso di Formazione ADHD- Valutazione-Diagnosi-Trattamento organizzato dall'Istituto Galton. Sempre nel febbraio 2019 ha superato due Corsi di Formazione "Didattica Metacognitiva e strategie di studio" e "Le Intelligenze Multiple" presso il Centro Studi Erickson

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