Aritmie e tachicardie in quest’intervista con uno dei maggiori esperti italiani: il Dottor Massimo Grimaldi, Cardiologo.

Accompagna ogni singolo nostro respiro, si emoziona con noi, asseconda paura e timori, ma anche gioie e felicità.

E’ l’emblema stesso dell’essere in vita e, nel corso dei secoli, è stato osannato da poeti, letterati,  musicisti.

Rappresenta l’amore, impariamo a disegnarlo sin da piccoli e, da quando sono comparse le emoticon, il suo simbolo è tra i più usati.

Stiamo parlando del cuore, di quest’organo che percepiamo, che sentiamo, e la cui variazione di ritmo e velocità, se non dovuta a fattori esterni oggettivamente rilevabili, ci mette in allarme.

Il campo delle aritmie e delle tachicardie è vasto e, per far chiarezza, ho intervistato uno dei maggiori esperti della cardiologia italiana: il Dottor Massimo Grimaldi, il quale, nel 2017 ha ricevuto il premio come miglior cardiologo d’Italia ai Top Doctord Awards, con la seguente motivazione: “Premio all’eccellenza come specialista di prim’ordine conferito dalla comunità medica italiana attraverso le segnalazioni ricevute durante il 2017.”

Il Dottor Massimo Grimaldi, Cardiologo (foto per gentile concessione del Dottor Massimo Grimaldi)

La branca che studia la formazione e la conduzione degli impulsi elettrici del cuore è quella dell’Elettrofisiologia Cardiaca. L’ Aritmologia   si occupa dei disturbi del ritmo cardiaco e proprio dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Artimologia il Dottor Grimaldi è il Responsabile, presso l’Ospedale F. Mulli di Acquaviva delle Fonti, Bari,  e sempre di questa branca è stato docente presso la Scuola di Specializzazione in Cardiologia presso l’Università di Foggia.

Dopo il conseguimento della Laurea con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bari, si specializza in Cardiologia presso lo stesso ateneo, per conseguire poi il Dottorato di Ricerca in Fisiopatologia e Clinica dell’Apparato Cardiovascolare e Respiratorio presso l’Università di Pisa.

Esperienze maturate all’estero, numerose pubblicazioni a carattere scientifico, circa 6000 ablazioni transcatetere, completano il brillante e ricco curriculum del Dottor Grimaldi, il quale, in merito  alle aritmie, così si esprime:

Il cuore è un muscolo e ha bisogno di un impulso elettrico per  attivare la contrazione.  Normalmente il cuore si contrae per 60-80  battiti al minuto (b/m), nel momento in cui si registra una perdita di ritmicità  o un incremento (oltre i 100 b/m) o una diminuzione (al di sotto di 60 b/m) di tali battiti, parliamo di aritmia, che può essere fisiologica o patologica”.

Quante volte, a causa di un’emozione o di uno sforzo, avvertiamo che il nostro cuore sta battendo più velocemente; anche la febbre o la digestione accelerano la frequenza cardiaca. Ecco :”Tutte queste situazioni generano tachicardie che si definiscono fisiologiche in quanto sono provocate da una normale reazione del nostro organismo. Nulla di cui preoccuparsi se il cuore arriva a registrare, limitatamente a quel contesto, anche i 180 battiti al minuto”.

Importante è anche la modalità in cui il cuore accelera i suoi battiti, se avviene Gradualmente e  torna alla sua velocità normale in modo progressivo, non c’è nulla di cui allarmarsi, solitamente si tratta di tachciardie fisiologiche. Di contro quando l’accelerazione è improvvisa, brusca quasi sempre si tratta di tachicardie patologiche.”

L’aritmia assume fattezze che possono destare preoccupazione, richiedendo, così, il ricorso a uno specialista, :”L’aritmia che deve destare allarme è quella che insorge in maniera immotivata, ovvero non a causa di un’emozione o di uno sforzo. L’aumento, inoltre, dovrà essere brusco e il cambio di ritmo repentino. Pertanto, quando i battiti superano, velocemente e senza motivo, i 150-160 b/m, è il caso di approfondire, perché molto probabilmente ci troviamo di fronte ad un’aritmia patologica”.

Le tachicardie dunque possono essere sia fisiologiche che patologiche, ma quelle patologiche sono sempre pericolose? Possiamo dividere le tachicardie in due gruppi: quelle sopraventricolari che generalmente sono soltanto fastidiose e che provengono dagli atri, e quelle ventricolari, che invece nascono nei ventricoli, e che possono anche essere a rischio di vita. Quando le tachicardie causano una sincope, ovvero una perdita transitoria di coscienza, possono essere particolarmente pericolose ed è opportuno chiamare immediatamente il 118”. Tra le tachicardie sopraventricolari, ricordiamo la fibrillazione atriale, che è caratterizzata da un battito particolarmente irregolare. Questa aritmia non è immediatamente pericolosa per la vita, ma aumenta notevolmente il rischio di ischemie cerebrali se non opportunamente trattata.

La tachicardia:” Si può rilevare anche con un semplice elettrocardiogramma, che è un esame fondamentale. Nei casi in cui gli episodi sono sporadici la diagnosi può essere posta con un elettrocardiogramma di lunga durata chiamato ECG- secondo Holter. La durata del monitoraggio solitamente è di 24 ore ma può arrivare ad oltre 3 anni: in quest’ultimo caso, l’apparecchio è sottocutaneo e viene iniettato quasi come un micro-chip”.

Altro evento spesso viene riferito dai pazienti è quello del: Colpo in gola, che in realtà è un sintomo causato da un’extrasistole, ovvero una contrazione anticipata del cuore.  Queste, nonostante il paziente le avverta come fastidiose, nella maggior parte dei casi sono benigne, tuttavia se il soggetto è affetto da altre patologie cardiache o se avverte dolori al petto, sincopi o presincopi è meglio che consulti un medico”.

Ringrazio il Dottor Grimaldi per la sua grande capacità di aver illustrato, in maniera semplice e accurata le manifestazioni più frequenti legate alle aritmie cardiache.

                                            Alessandra Fiorilli