Come in un romanzo: una romantica giornata a Sirmione

Insieme, mano nella mano, si incamminarono verso il pontile dove era attraccato il vaporetto che, da Desenzano sul Garda, li avrebbe condotti a Sirmione.

Appena saliti sull’imbarcazione, lei chiuse gli occhi: voleva sentire il fragore delle acque del lago infrangersi sulla carena del vaporetto e avvertire su di sé quelle gocce che le arrivarono sul viso, tra i capelli.

Aprì gli occhi in tempo per ammirare il Castello Scaligero di Sirmione: allungò il braccio e le sembrò di accarezzare quelle guglie.

Il traghetto rallentò la sua corsa e una voce maschile disse: “Sirmione”.

In tanti scesero dal vaporetto e si divisero, come acqua del fiume quando giunge al mare.

Sirmione…Sirmione: quattro consonanti e quattro vocali che avevano un sinonimo : quello di paradiso

Insieme, mano nella mano, si inoltrarono per le viuzze zeppe di turisti con le maniche corte, i sandali, e cercarono un bar dove poter mangiare un toast.

Si inoltrarono nel cuore di quel centro lacustre e, all’improvviso, seguendo la curva della strada, s’accorsero che erano giunti al cospetto di quel Castello Scaligero che avevano già visto dal lago, arrivando da Desenzano con il vaporetto.

Eccolo…era lì, immerso nelle acque di quel lago di Garda che sembrava un mare,  a difesa di quel piccolo centro lacustre.

Lei sapeva tutto di questo antico maniero: sapeva che era stato costruito dagli Scaligeri, tra il XIII e il XIV secolo.

Tre torri  e poi il maschio, che svettava dai suoi 47 metri e poi la darsena per la flotta.

Sul lato orientale, sulla ghiaia e tra i turisti, i cigni passeggiavano e si facevano avvicinare, fotografare, come le papere che affollavano quel lembo di spiaggia ghiaiosa.

Risalirono verso il paese e panorama un cartello “BACIATEVI, PER FAVORE“, allora si baciarono, si baciarono come mai altre volte.

E si persero, occhi negli occhi, mano nella mano, per le vie di un paese che esaltava i sensi.

Non sarebbero voluti andar via, ma il traghetto li attendeva per tornare a Desenzano, dalla cui stazione sarebbero ripartiti con il treno.

Sarebbero rimasti altre ore, altri giorni alla loro vacanza…eppure…eppure quando si girarono, dalla prua del  vaporetto e accarezzarono con lo sguardo Sirmione, ormai in lontananza, sarebbero rimasti davvero sempre lì, non con il corpo ma con il cuore.

                                              Alessandra Fiorilli