Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1994 e Monumento Nazionale dal 2014, la Basilica Palladiana a Vicenza, oltre ad essere il simbolo della città veneta, rappresenta il genio artistico di Andrea Palladio, architetto rinascimentale, il quale ebbe proprio nel Veneto il centro nevralgico della propria attività.
La Basilica, che domina la centralissima Piazza dei Signori sulla quale si affaccia, è in realtà frutto di una serie di progetti volti a modificare il preesistente Palazzo della Ragione, realizzato tra il 1449 e il 1460, che, così come il suo omonimo padovano, aveva la copertura a carena di nave rovesciata e ricoperta di lastre di rame.
La copertura a carena (Foto di Lorenza Fiorilli)
L’edificio, prima dell’intervento di Andrea Palladio, ospitava, al primo piano, le Magistrature pubbliche di Vicenza e, al piano terra, le botteghe.
L’affaccio su Piazza dei Signori (Foto di Lorenza Fiorilli)
La facciata, caratterizzata da rombi in marmo rosso e gialletto di Verona, era ispirata volutamente al Palazzo Ducale di Venezia.
Particolare dei marmi (Foto di Lorenza Fiorilli)
In seguito ad un crollo, le autorità cittadine vicentine passano al vaglio le proposte che giungano dai più eccelsi nomi dell’architettura veneta, ma, nel 1546, il Consiglio decide di affidare i lavori ad Andrea Palladio, giovane architetto di appena 38 anni, il quale propone di riprogettare il preesistente Palazzo della Ragione aggiungendovi delle logge in marmo bianco e serliane.
Particolare della loggia a serliana al piano superiore della Basilica (Foto di Lorenza Fiorilli)
Gli interventi sull’iniziale struttura sono quelli che ancora oggi possiamo ammirare: una struttura al tempo stesso imponente ma agile, dinamica, caratterizzata dalle serie delle cosiddette serliane che si ripetono, ovvero una struttura composta da un arco affiancato da due aperture laterali rettangolari architravate.
In seguito al restauro che si è avuto tra il 2007 e il 2012, è visitabile anche la terrazza superiore, dalla quale si può ammirare la vista sulla città e sui monti che la circondano. Il perimetro della balaustra è ornato di statue realizzate, agli inizi del 1600, da Albanese, Grazoli e Rubini, fedeli ai disegni del Palladio.
Le statue sul terrazzo (Foto di Lorenza Fiorilli)
La Basilica Palladiana, nonostante il nome evochi per i cristiani una funzione religiosa, è stata così chiamata dallo stesso Andrea Palladio per rendere omaggio alle tradizioni dell’antica Roma, dove, nell’edificio chiamato appunto basilica, si discuteva di politica e di affari.
In lontananza, il Santuario di Monte Berico (Foto di Lorenza Fiorilli)
Intatta, invece, è rimasta la Torre detta dei Bissari, risalente al XII secolo e che è ben visibile dalla terrazza della Basilica
La Torre dei Bissari (Foto di Lorenza Fiorilli)
Il Salone del Consiglio dei Quattrocento, al piano superiore, si sviluppa su un’altezza di 24 metri e vanta una superficie di circa 1500 metri quadri , spazio, questo, utilizzato per allestimento di mostre.
Visitare la Basilica Palladiana significa diventare testimoni del genio artistico di Andrea Palladio, uno tra i grandi nomi dell’arte italiana, ammirata ed invidiata in tutto il mondo.
Alessandra Fiorilli