I racconti di Mila e Pila- 29 Dicembre: la macchina per cucire a pedale e quella elettrica- 1° Parte

29 DICEMBRE: LA MACCHINA PER CUCIRE A PEDALE E QUELLA ELETTRICA

A Chicago, nell’appartamento dove vivo con i miei genitori, non c’è nulla, né un mobile, né un oggetto qualsiasi che parli del passato.

Il casolare della nonna, invece, è zeppo di ricordi, e anche chi ormai non c’è più su questa terra, come il nonno, torna a vivere attraverso un oggetto che tanto amava e che la nonna non ha buttato ma è ancora qui, con noi.

Ecco allora i suoi straccali neri, o gli stivali di gomma nel magazzino fuori l’orto, o la fedele zappa con la quale levava i fili d’erba che crescevano attorno agli alberi del frutteto.

Ma c’è voluto del tempo per tirarle fuori, non l’abbiamo fatto subito dopo la scomparsa del nonno, perché in quei momenti era troppo forte il dolore per una persona che non c’era più.

Se volessi fare un gioco, un indovinello, ad esempio, e dire qual è l’oggetto che identifica immediatamente la nonna, tra tutti quelli che si trovano nel casolare, direi sicuramente la macchina da cucire alla quale la nonna aggiunge sempre l’aggettivo “fedele”, perché è stata in grado di aiutarla in molti lavori di cucito e non si è mai lamentata, neanche quando era costretta a lavorare anche per molte ore di seguito.

Alla nonna è sempre piaciuto usare questa macchina per cucire che è custodita in un mobile di radica ancora lucidissima che il nonno le fece costruire da un suo amico falegname.

Questo mobile sembra uno di quegli scrigni segreti che si leggono nelle favole per bambini, se lo vedi non ti accorgi che custodisce all’interno un segreto: è un parallelepipedo di legno tirato a lucido con una maniglia di ottone proprio in mezzo all’anta centrale.

Poi, però, se ci si avvicina, si nota subito che il pezzo superiore è ribaltabile e diventa un piano da lavoro, dove poter mettere i fili, le forbici, e tutto l’occorrente, mentre un altro pezzo di legno nasconde la macchina che, con un gesto rapido della mano, viene su.

L’anta, quella con il manico in ottone, serve invece a nascondere il pedale con il quale l’ago viene fatto andare su e giù sulla stoffa da cucire.

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Pubblicato da

Alessandra Fiorilli

Alessandra Fiorilli è il Direttore Responsabile, Proprietario ed Editore della rivista online "EmozionAmici" pubblicata anche sull'omonima pagina Facebook. Laureata in Scienze Politiche, Giornalista iscritta all'Albo dell'Ordine Nazionale, è anche Scrittrice (12 le opere pubblicate tra romanzi, raccolte di racconti e reportage), ed Autrice Teatrale iscritta alla S.I.A.E. (ha scritto e rappresentato 14 sue opere). Dal 2008 al 2017 ha rivestito la carica di Direttore Responsabile del periodico "BCC Nettuno Informa". Dal 2008 è titolare, insieme alla sorella, Psicologa, del Centro di Tutoring Scolastico e Professionale "Atena". Nello stesso anno fonda anche anche l'Associazione Culturale "Araba Fenice", rivestendone la carica di Presidente. Nel settembre 2018 ha superato l'esame del Corso in Teatroterapia organizzato dall'Artedo Srl, ente accreditato dal MIUR ed e specializzato nel campo delle Artiterapie. Nel Gennaio 2019 ha superato brillantemente il Corso di Formazione Tutor DSA organizzato dall'Istituto Galton, Ente accreditato dal MIUR e che opera nel campo dell'editoria, della formazione e della ricerca scientifica su tematiche inerenti la psicologia e le neuroscienze. Nel Febbraio 2019 ha superato il Corso di Formazione ADHD- Valutazione-Diagnosi-Trattamento organizzato dall'Istituto Galton. Sempre nel febbraio 2019 ha superato due Corsi di Formazione "Didattica Metacognitiva e strategie di studio" e "Le Intelligenze Multiple" presso il Centro Studi Erickson

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